Nella notte tra sabato e domenica in Francia sono state arrestate tre persone per l’attacco alla Sinagoga di Beth Yaacov, a La Grande-Motte. Oltre al principale sospettato, che secondo i media francesi sarebbe un 33enne algerino, ci sono altre due persone a lui vicine che sono state fermate. Il sospettato, regolarmente residente in Francia, è stato fermato a Nimes dove è rimasto ferito in una sparatoria contro agenti speciali della polizia, ma le sue condizioni non sono critiche.
Nella mattinata di sabato almeno due auto, una delle quali contenente una bombola di gas, sono state incendiate davanti al luogo di preghiera, causando un’esplosione che ha ferito un membro delle forze dell’ordine. In un’immagine di videosorveglianza autenticata dall’AFP, un individuo, con il volto scoperto, indossa una bandiera palestinese intorno alla vita, da cui sporge quello che sembra essere il calcio di una pistola. Porta una kefiah rossa e tiene in ciascuna mano una bottiglia di plastica piena di un liquido giallastro. Secondo fonti vicine alle indagini si sarebbe poi allontanato dalla scena correndo.
Nella serata di sabato, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che il principale sospettato era stato arrestato dal Raid, un’unità d’élite della polizia francese, dopo uno scontro a fuoco con gli agenti. L’antiterrorismo francese (Pnat) ha poi riferito che due persone del suo entourage sono state poste in custodia di polizia.