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Che fine hanno fatto i cetrioli? Ecco perché non si trovano più sugli scaffali dei supermercati islandesi

A parlare di questa faccenda - giusto per dare un'idea - sono anche BBC News e il New York Times

di Paolo Aruffo

I social media esercitano una grande influenza sulle nostre vite, è un fatto ormai innegabile. Eppure quantificare con precisione l’impatto di questa influenza sulle vendite rimane una sfida, specialmente in casi specifici. Uno di questi riguarda un content creator di TikTok che, attraverso le sue ricette a base di cetrioli, avrebbe innescato un’insolita carenza di questo prodotto nei supermercati islandesi.

A parlarne – giusto per dare un’idea – sono anche BBC News e il New York Times. Nel momento in cui si scrive ha 5,7 milioni di follower su TikTok e altri 1,4 milioni su Instagram. Lui è Logan Moffitt, content creator canadese e ora soprannominato “Cucumber Boy”, poiché specializzato in ricette con il cetriolo. Questo soprannome è abbastanza recente. Se è vero che il fenomeno è “esploso” nelle ultime settimane (ieri 25 agosto ha pubblicato un video che conta 17,3 milioni di visualizzazioni), è altrettanto vero che il suo approdo sulla piattaforma cinese non è poi così recente. Per intenderci, già a inizio anno aveva pubblicato filmati che superavano tranquillamente i 3 milioni di visualizzazioni. E le ricette erano le più varie. Ma torniamo ai cetrioli. Come riportato sul noto sito britannico, il giovane originario di Ottawa sta raggiungendo numeri impressionanti grazie alle sue ricette a base di cetriolo. “A volte è necessario mangiare un intero cetriolo”.

Iniziano così i video che pubblica su TikTok e in cui mostra diverse insalate di cetrioli. Si tratta di cetrioli asiatici, della varietà più lunga, con una buccia sottile e semi piccolini. Spesso li taglia, inserendoli in un contenitore in cui aggiunge altri ingredienti: salse varie, olio di sesamo, panna acida, a seconda della ricetta da realizzare. I suoi video hanno avuto così tanto successo da influenzare l’acquisto di cetrioli. Dove? In Islanda. Gli agricoltori del piccolo Paese nordico (meno di 390.000 abitanti) non riescono a stare dietro alle richieste, che hanno subìto un’impennata pazzesca. Ma secondo l’associazione degli agricoltori islandesi – la Horticulturists’ Sales Company (SFG) – Cucumber Boy sarebbe solo uno dei fattori da prendere in considerazione.

Il direttore marketing di SFG ha spiegato che, allo stato attuale, gli agricoltori in Islanda non stanno riuscendo a tenere il passo con l’aumento della domanda dei consumatori, ma ha detto che spera che l’offerta torni alla normalità in poco tempo. I motivi? Non solo le virali insalate di Cucumber Boy ma anche il fatto che i cetrioli non vengono coltivati molto in questo periodo dell’anno. Inoltre, la popolazione sta ritornando dalle vacanze estive, in particolare le scuole tornano a riaprire, il che aumenta la pressione sulle forniture. “Sta accadendo tutto nello stesso tempo”, le parole di Kristin Linda Sveinsdottir, direttrice del marketing di SFG. La quale ha spiegato che i cetrioli vengono coltivati ciclicamente e al momento la raccolta è in pausa. E poi il numero esiguo degli abitati islandesi e il fatto che il Paese sia isolato geograficamente hanno fatto sì che negli ultimi decenni si sia lavorato per rendersi il più possibile autosufficienti dal punto di vista agricolo. Se la domanda rimane stabile, dunque, nessun problema. Ma se aumenta repentinamente, cambia tutto. “I social media hanno avuto un enorme impatto sul marketing negli ultimi anni. Il panorama è completamente cambiato ed è importante che le aziende prestino molta attenzione a ciò che è di tendenza – ha spiegato Guðrún Aðalsteinsdóttir, amministratrice delegata di Kronan, una delle principali catene di supermercati dell’Islanda -. Teniamo d’occhio il web per vedere cosa è di tendenza in un dato momento. Se vediamo tendenze che potrebbero aumentare la domanda per determinati prodotti, ne acquistiamo di più o cerchiamo di aumentare la nostra offerta“.

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