Credo nell’innocenza di Jannik Sinner“: titola così il quotidiano spagnolo El Paìs in un articolo pubblicato oggi, 26 agosto. E a sottoscriverlo non è una persona qualunque, bensì Toni Nadal, zio ed ex allenatore del tennista spagnolo Rafael Nadal (dal 2001 al 2017) che in carriera ha collezionato ben più di qualche successo.

L’allenatore spagnolo è voluto intervenire su quello che è il caso mediatico più rilevante delle ultime settimane nel mondo del tennis e che ha visto coinvolto il numero uno al mondo, Jannik Sinner, in un insospettabile caso doping. Il campione italiano, infatti, ha annunciato la scorsa settimana di essere risultato positivo due volte al Clostebol nel mese di marzo. Il Tribunale indipendente, però, ha stabilito l’innocenza di Sinner, sostenendo la sua totale estraneità ai fatti. Una serie di leggerezze, quelle che hanno portato alla duplice positività, che sarebbero potute costare caro al campione italiano e che, invece, hanno portato solamente alla “squalifica” dal torneo di Indian Wells. Ma ciò non è bastato a placare la furia di altri tennisti, divisi tra chi ha voluto criticare l’operato di Sinner (come, ad esempio, il tennista australiano Nick Kyrgios) e chi ha voluto puntare il dito sulla presunta mancanza di protocolli chiari (come ha fatto, invece, il numero due al mondo, il serbo Novak Djokovic).

Le parole di Toni Nadal sul caso Sinner
Chi, invece, si è schierato saldamente dalla parte del tennista azzurro è proprio Toni Nadal, che in un suo articolo pubblicato su El Paìs ha voluto rimarcare quello che è il suo pensiero, ovvero l’innocenza di Jannik Sinner. “Conosco il giocatore sufficientemente da poter affermare che è uno dei più corretti ed educati del circuito – afferma Nadal -. Mi risulta impensabile che possa agire scorrettamente sapendo di farlo. Nel suo team c’è stato un errore che è stato, a mio avviso, compensato adeguatamente con la sanzione economica e la perdita di 400 punti imposta al tennista dalla Federazione Internazionale di Tennis”.

Oltre a esprimere la sua sincera vicinanza al giocatore, Nadal approfondisce anche il comportamento di alcuni media e di alcuni tennisti, colpevoli, a suo dire, di seminare i dubbi sulla sua innocenza. “Mi colpisce che certi media invece di criticare le sanzioni sproporzionato inflitte in altre occasioni, chiedano ora una punizione simile per l’attuale numero uno del ranking ATP – scrive Nadal -. È sorprendente che ci sia gente sempre pronta a esprimere giudizi e, soprattutto, condannare gli altri senza avere una conoscenza completa di ogni caso. E mi sorprende ancora di più che proprio all’interno del circuito tennistico, alcuni suoi colleghi siano quelli che si sono schierati contro di lui. Non comprendo come alcuni di loro, tennisti che con tutta probabilità si saranno allenati con lui o lo avranno affrontato come avversario e che conoscono perfettamente il rigido controllo esercitato dall’Agenzia Mondiale Antidoping (con particolare attenzione ai tennisti meglio posizionati; chiedeteglielo, se no), siano proprio quelli che seminano dubbi sulla sua innocenza o che desiderano direttamente che venga inflitta su di lui una punizione che sanno benissimo essere sproporzionata“.

Il riferimento sembra essere chiaramente a tutta quella schiera di atleti che hanno messo in dubbio l’onestà di Sinner e della sentenza del Tribunale. Tra questi Carlos Alcaraz, che aveva parlato di “aspetti che noi non sappiamo di tutta la vicenda”, ma anche Djokovic, Kyrgios, Shapovalov e altri. Le parole di Nadal si uniscono a quelle, invece, benevole di altri atleti come gli italiani Matteo Berrettini e Marco Bortolotti e il tedesco Alexander Zverev, che hanno espresso la loro solidarietà nei confronti del numero uno al mondo. Insomma, la questione è lontana dalla sua risoluzione, ma adesso Sinner sembra avere (quasi) tutti quanti contro. Eppure, una spalla amica c’è: è quella di Toni Nadal.

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