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“Ma vada a fare in cul*”: Bruno Vespa sbotta in treno contro il giornalista Gracis che lo accusa di fare da “megafono ai padroni”

Vespa sulle prime si mostra disponibile, il viaggiatore però non si limita al solito selfie e inizia a registrare

di Giuseppe Candela

Non l’ha presa bene Bruno Vespa. “Ma vada a fare in c**o”, ha risposto lo storico volto Rai al viaggiatore che in treno lo ha avvicinato per una contestazione. Matteo Gracis, fondatore del giornale “L’Indipendente“, ha raggiunto il conduttore di “Porta a Porta“: “Scusi se la disturbo, possiamo fare una foto?”.

Vespa si mostra disponibile (“Ma prego”), il viaggiatore però non si limita al solito selfie e inizia a registrare: “Bruno Vespa, uno dei più grandi professionisti della disinformazione, del giornalismo che è megafono della voce dei padroni”, esordisce Gracis dopo essersi accovacciato accanto al conduttore. Il giornalista che ha compiuto 80 anni lo scorso maggio, dopo averlo mandato a quel paese, perde la pazienza: “Giusto. Ora può accomodarsi per favore? Devo alzarmi e dobbiamo creare l’incidente? Se ne va democraticamente, se ne va da solo?”.

Dopo lo scontro con il giornalista, Gracis spiega ai follower le ragioni del suo gesto: “Eccolo qui Bruno Vespa, uno dei più noti rappresentanti e responsabili dell’informazione spazzatura che abbiamo in Italia. Ora, è vero che l’ho disturbato ma la mia contestazione come avete visto è stata educata, civile e del tutto pacifica, senza insulti né alcun gesto aggressivo, anzi mi sono anche scusato per l’incursione. L’ho contestato perché ritengo giusto e importante esternare a questi soggetti, che di norma sono abituati a gente che gli chiede autografi e selfie, che invece c’è anche qualcuno che li disprezza e che non ha timori a esprimere il proprio dissenso“. Prosegue Gracis: “I danni causati da pennivendoli simili, per me sono incalcolabili. Decenni di propaganda televisiva, di giornalismo sensazionalistico, di distrazioni di massa, che hanno rincoglionito e lobotomizzato intere generazioni di italiani. Una piccola e innocua contestazione simile, mi sembrava il minimo. E avete notato la sua risposta? Il categorico rifiuto, volgare tra l’altro, e l’incapacità a qualsiasi forma di confronto. Se dovesse succedere a me una cosa simile sarei estremamente curioso di capire i motivi, le ragioni e ascolterei volentieri la persona che mi critica. Ma questi non sono abituati a cose simili, è tutta la vita che camminano sui tappeti rossi e che da brave voci dei padroni, godono dei privilegi che spettano a chi esalta e serve le élite. Viva il giornalismo libero e indipendente. Viva l’onestà intellettuale. Viva i contestatori!”. Vespa, al momento, non ha commentato quanto accaduto.

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