Vespa sulle prime si mostra disponibile, il viaggiatore però non si limita al solito selfie e inizia a registrare
Non l’ha presa bene Bruno Vespa. “Ma vada a fare in c**o”, ha risposto lo storico volto Rai al viaggiatore che in treno lo ha avvicinato per una contestazione. Matteo Gracis, fondatore del giornale “L’Indipendente“, ha raggiunto il conduttore di “Porta a Porta“: “Scusi se la disturbo, possiamo fare una foto?”.
Vespa si mostra disponibile (“Ma prego”), il viaggiatore però non si limita al solito selfie e inizia a registrare: “Bruno Vespa, uno dei più grandi professionisti della disinformazione, del giornalismo che è megafono della voce dei padroni”, esordisce Gracis dopo essersi accovacciato accanto al conduttore. Il giornalista che ha compiuto 80 anni lo scorso maggio, dopo averlo mandato a quel paese, perde la pazienza: “Giusto. Ora può accomodarsi per favore? Devo alzarmi e dobbiamo creare l’incidente? Se ne va democraticamente, se ne va da solo?”.
Dopo lo scontro con il giornalista, Gracis spiega ai follower le ragioni del suo gesto: “Eccolo qui Bruno Vespa, uno dei più noti rappresentanti e responsabili dell’informazione spazzatura che abbiamo in Italia. Ora, è vero che l’ho disturbato ma la mia contestazione come avete visto è stata educata, civile e del tutto pacifica, senza insulti né alcun gesto aggressivo, anzi mi sono anche scusato per l’incursione. L’ho contestato perché ritengo giusto e importante esternare a questi soggetti, che di norma sono abituati a gente che gli chiede autografi e selfie, che invece c’è anche qualcuno che li disprezza e che non ha timori a esprimere il proprio dissenso“. Prosegue Gracis: “I danni causati da pennivendoli simili, per me sono incalcolabili. Decenni di propaganda televisiva, di giornalismo sensazionalistico, di distrazioni di massa, che hanno rincoglionito e lobotomizzato intere generazioni di italiani. Una piccola e innocua contestazione simile, mi sembrava il minimo. E avete notato la sua risposta? Il categorico rifiuto, volgare tra l’altro, e l’incapacità a qualsiasi forma di confronto. Se dovesse succedere a me una cosa simile sarei estremamente curioso di capire i motivi, le ragioni e ascolterei volentieri la persona che mi critica. Ma questi non sono abituati a cose simili, è tutta la vita che camminano sui tappeti rossi e che da brave voci dei padroni, godono dei privilegi che spettano a chi esalta e serve le élite. Viva il giornalismo libero e indipendente. Viva l’onestà intellettuale. Viva i contestatori!”. Vespa, al momento, non ha commentato quanto accaduto.