“Ero giovanissimo, appena arrivato a Roma e mi ha aiutato moltissimo, è stato fondamentale nel mio percorso di crescita come calciatore e come uomo. Ammiravo la sua calma, la sua educazione, il grande rispetto che aveva nei confronti di tutti”. Così Simone Inzaghi ha voluto ricordare il suo ex allenatore Sven Goran Eriksson, scomparso all’età di 76 anni per un cancro terminale al pancreas. “Per me è stato fonte d’ispirazione. Io sono qui anche grazie a lui ed ai suoi insegnamenti. Sven è stato un grande uomo, un esempio di vita per tutti. Questi ultimi mesi affrontati con grande forza ed una voglia di vivere unica sono stati una ulteriore dimostrazione della sua grandezza: ci ha insegnato a vivere mentre stava morendo. Buon viaggio Sven e grazie di tutto, ti porterò sempre con me”. Un ricordo indelebile, soprattutto per quella Lazioche gli ha riservato un messaggio sui social – della stagione 1999/2000 vincitrice di uno storico campionato italiano. Hanno condiviso il campo e lo spogliatoio, fino a toccare il punto più alto. Un tricolore cucito al petto grazie anche all’ex allenatore svedese.

Il saluto di Marchegiani e Simeone
In porta c’era Luca Marchegiani. L’ex calciatore ha voluto spendere queste parole nei confronti di Eriksson: “Sono rimasto colpito quando diede l’annuncio della sua malattia. Ha avuto una vita bella, piena di successo. affronata sempre col sorriso. Sven era uno che sapeva dare il giusto valore alle cose“, ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport 24. “Una persona a cui ero personalmente legato, ma credo che tutti quelli che in qualche maniera l’hanno conosciuto lo considerino una brava persona. Al di là del tono della voce, ti colpiva per il modo in cui diceva le cose. Ti lasciava sempre la certezza che c’era rispetto nei confronti delle persone a cui si rivolgeva. Una signorilità innata“. Si è unito al cordoglio anche Diego Simeone, che ha vestito la maglia biancoceleste per quattro stagioni, dal 1999 al 2003.

Ravanelli: “Perdiamo una persona straordinaria”
Il ricordo continua anche nelle parole di Fabrizio Ravanelli, il centravanti della cavalcata trionfale: “Perdiamo una persona straordinaria“. Queste le sue parole ai microfoni di LaPresse. “È una persona che mi ha dato tanto, che si è sempre comportata benissimo. Ricordo che quando arrivai dal Marsiglia mi accolse a braccia aperte, una persona molto franca. Una persona vera“. Il pensiero non può che andare alla stagione 1999/2000: “Ho un ricordo bellissimo, con lui abbiamo vinto un campionato, una Coppa Italia e la Supercoppa europea. Lo ricorderò sempre con grande affetto, era un gentiluomo. Aldilà delle doti umane, Eriksson è stato anche un tecnico di altissimo livello“.

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