L’ultima novità a Torino in tema di grandi eventi è la ruota panoramica. In realtà sono anni che se ne parla: negli ultimi quindici anni si è parlato di installarla al Parco del Valentino, poi in Piazza Vittorio, adesso una delibera della Giunta Comunale del 6 agosto scorso – con voto unanime degli Assessori, tra i quali se ne segnala uno apposito ai Grandi Eventi (tale Domenico Carretta) – ha rilanciato l’idea. La ruota verrebbe installata in coincidenza con le ATP Finals, sotto forma di “installazione a carattere sperimentale e temporaneo”, per il periodo che va dall’ottobre 2024 al marzo 2025, trovando collocazione nei Giardini intitolati a Leone Ginzburg sulla sponda destra del Po. È un po’ come se qualcuno avesse regalato una ruota panoramica alla città e il suo governo debba assolutamente decidere dove piazzarla. Insomma, Torino della ruota non può fare proprio a meno.

Una lettera aperta del Coordinamento Tutela e Progettazione del Verde alla Giunta comunale evidenzia l’assurdità del progetto che vedrebbe la ruota collocata in un’area verde, con relativo taglio di alberi, ma, quel che più sconcerta, essa cadrebbe davanti al Monte dei Cappuccini, da cui si gode (gratuitamente) una vista a 180 gradi di Torino e della cerchia delle Alpi. In pratica, sulla ruota si pagherebbe per vedere lo stesso panorama e si precluderebbe in parte a chi va al Monte di vederlo.

La lettera si conclude molto duramente così: “Non vogliamo neppure partecipare a una discussione per proporre collocazioni alternative compromettendo altri parchi o aree verdi cittadine di un’installazione di cui la nostra città non sente certo la necessità.” Da notare che quando il coordinamento parla di “altri parchi”, fa riferimento al Giardino Artiglieri di Montagna, dove è previsto un supermercato Esselunga, al Parco della Pellerina, dove è previsto l’Ospedale Maria Vittoria, al Parco del Meisino, dove è prevista la Cittadella dello Sport, tutte nuove strutture che già comprometterebbero il verde cittadino. Ma c’è di più, mi sento di dire. A Torino, chi vuole godere del panorama cittadino e alpino, può anche salire sulla Mole Antonelliana. Quindi ancor di più non si sente la necessità di una ruota panoramica.

Fatte queste premesse, comunque godiamoci le parole dell’assessore Carretta, che la ruota l’ha proposta, parole che valgono più di qualsiasi mio sproloquio: “Questo progetto, che si colloca nel solco delle grandi attrazioni turistiche come la London Eye e la Grande Roue de Paris, rappresenta un omaggio alla nostra storia e alla nostra ambizione di diventare sempre più una meta di riferimento per turisti e cittadini. La ruota panoramica sarà situata in una delle aree più suggestive e strategiche della città, offrendo una vista mozzafiato sui nostri monumenti e sullo splendido paesaggio circostante, diventando un punto di incontro e un’attrazione imperdibile per famiglie e visitatori di ogni età. Si tratta di un’idea che si inserisce nel contesto degli eventi che precederanno le Olimpiadi invernali del 2030, occasione in cui Torino ospiterà, all’Oval, le competizioni di pattinaggio. Vogliamo che la nostra città si presenti al mondo con un’immagine di modernità e vitalità, sfruttando ogni occasione per promuovere la bellezza e la cultura torinese”.

Carretta è un fanatico dei grandi eventi, è l’uomo giusto al posto giusto. Ripropongo cos’ha detto nella primavera del 2022 riferendosi alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina: “Queste Olimpiadi invernali dovevano essere nostre, vederle altrove dispiace, e ancor di più pensare alla grande occasione persa. Io stesso firmai la mozione per l’Olimpiade Torino-Milano, avevamo tutte le carte in regola… Da questo ‘scivolone’ dobbiamo uscire più consapevoli dell’importanza di certi eventi e di un palinsesto di occasioni che rilancino concretamente la città.”

Forse Carretta dimentica il debito pubblico che la città si è accollata con le olimpiadi invernali quando se le è aggiudicate nel 2006, e gli insensati, costosissimi, impattanti monumenti alla vanità umana che sono i trampolini di Pragelato e la pista di bob a Cesana Torinese. Un assessore ai grandi eventi con la memoria corta.

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