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“Ehi tu alza le chiappe e sparecchia”: un cliente umilia una cameriera, ma il titolare interviene e lo caccia dal locale

L'uomo, un sessantenne, è uscito tra gli applausi degli altri clienti

di F. Q.
“Ehi tu alza le chiappe e sparecchia”: un cliente umilia una cameriera, ma il titolare interviene e lo caccia dal locale

“Il cliente ha sempre ragione”. È un detto che è passato di generazione in generazione nei ristoranti, nei bar, nei locali. Ma ormai abbiamo capito la verità: la risposta, in realtà, è ‘dipende’. Perché la ragione varia in base al contesto, ma anche al comportamento e l’educazione che un cliente dimostra di avere (o non avere) quando si confronta con un dipendente.

E a Casa del Popolo di Solaio a Pietrasanta hanno bene a mente questo concetto: niente soprusi e prepotenze sui lavoratori e le lavoratrici. Eppure, un cliente non ci ha pensato due volte quando ha visto la cameriera in pausa mentre lui era al tavolo: “Ehi tu, invece di stare a chiacchierare, alza le chiappe e vieni a sparecchiare“, ha detto l’uomo. E no, non era una pessima battuta. A scherzare ci ha provato la ragazza, magari per non infastidire il cliente, ma non ha resistito ed è scoppiata in lacrime, mortificata dalla critica sprezzante ricevuta.

In difesa della giovane cameriera, però, è intervenuto il gestore, Matteo Giubilato, che, senza esitare un secondo, ha invitato il sessantenne a lasciare il locale. “Non mi interessano i suoi soldi, se ne vada”, avrebbe detto Giubilato mentre l’uomo e i suoi compagni lasciavano il locale tra gli applausi degli altri clienti.

“Credo di avere fatto quello che, semplicemente, andava fatto – ha detto Giubilato a Il Tirreno -. Tutto qui; questo modo di approcciarsi a una lavoratrice che, alla pari delle altre, andava avanti e indietro per la sala per garantire un servizio, l’ho trovato legato a una logica padronale che non può appartenerci. Ma premesso questo, ripeto, non ho fatto niente di eccezionale”.

Ciò che proprio non si aspettava, invece, è stata la reazione di tutte le persone che hanno sostenuto la lavoratrice con un lungo applauso. Questo “a riprova che la sensibilità non manca quando accadono, in determinati contesti, episodi così sgradevoli e che non sono accettabili. Il rispetto per gli altri e in particolare per chi lavora non deve mai venire meno. Su questo non si transige”, ha concluso Giubilato.

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