Molto spesso le cose sono più semplici di quelle che appaiono o vengono rappresentate. In politica è la stessa cosa: si usano grandi giri di parole e grandi filosofie quando poi quello che interessa a tutti sono i risultati spesso personali e qualche volta generali. Dovrebbe essere il contrario ma così è. E allora andiamo con ordine.

Nelle più grandi democrazie moderne la politica vede due grandi schieramenti politici contrapposti: non esiste o è quasi impossibile lo spazio per un ipotetico Terzo Polo. E’ semplicemente matematica. Ci sono state fasi politiche che hanno generato ipotesi diverse ma poi la realtà si scopre sempre più forte. E una di queste si chiama legge elettorale.

Nel nostro Paese – basta ricordarsi le scorse tornate – vige un sistema prevalentemente maggioritario, quindi vince il “Collegio” chi prende un voto in più. Tutta la filosofia si scontra con questo dato oggettivo. Il resto sono chiacchiere che servono a chi vuole un pochino di notorietà utile solo a se stesso. Piccole cose.

Ora è arrivato il tempo del buon senso. Esiste un governo Meloni guidato da una destra divisa su molti temi ma unita dall’interesse a mantenere il potere. Da loro non sentirete mai parlare di veti personali e di altro: l’unico obiettivo è vincere. E per dire la verità è anche giusto. Se non vinci non governi mai.

Certo, poi, ti scontri con i problemi da risolvere e lì la destra si scopre debolissima. Debole ma occorre una alternativa di governo. Per prima cosa, l’alternativa deve capire una semplice cosa: basta polemiche personali. Ai cittadini non frega nulla anzi stufa proprio. Chi ancor oggi non capisce questo è semplicemente un cretino della politica. Uno che dovrebbe fare altre cose.

Tolte le polemiche e soprattutto i veti personali si deve guardare avanti con rinnovato ottimismo. Le energie nel Paese ci sono e devono essere risvegliate. Il germe della polemica, dei personalismi, delle divisioni interne e dei veti personali devo dissolversi definitivamente. Occorrono persone e leader che vadano in questa direzione. Abbassare i toni con gli alleati, aumentare occasioni di incontro, alimentare il buon senso ed essere ad esempio per i propri elettori. Ognuno di noi ha degli errori da farsi perdonare ma il passato è terminato, esiste il presente. Questo deve essere costruito oggi.

E’ il tempo di costruire occasioni per discutere di temi concreti e realizzabili. Ognuno con le proprie idee anche differenti ma che grazie alla politica devono trovare sintesi. Si ritorni al confronto, alla moderazione e al rispetto dei ruoli e delle Istituzioni. Un bel passo è stato già fatto in questo ultimo periodo e chi ancora non lo capisce ha semplicemente voglia di continuare a campare nelle divisioni che si creano. Su questo hanno un ruolo fondamentale non solo i leader dei partiti ma anche gli elettori. Non devono rivangare il passato e devono guardare all’obiettivo: governare l’Italia.

Per questo la responsabilità dei partiti in questa fase è enorme. La storia la scrive chi riesce a gestirla e chi lascia un segno indelebile di cambiamento. Un nuovo centro-sinistra non solo è possibile ma è doveroso farlo nascere. Un centro sinistra concreto, umile, sorridente, unito, preparato e vincente. Dipende solo dalle persone che lo devono rappresentare.

Occorrono persone che uniscono con il loro atteggiamento tutti i i giorni. Occorre incentivare questo clima di unità e novità. Sembra banale e semplice da dire ma è la grande rivoluzione che spetta a noi compiere.

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