Le Ong che salvano vite nel Mediterraneo contro il Viminale per il nuovo fermo amministrativo della nave di soccorso Geo Barents. “La nave Geo Barnes di Medici senza frontiere viene bloccata in porto per 60 giorni dalle autorità italiane con l’assurda accusa di aver violato la cosiddetta legge Piantedosi. Ogni scusa è buona per bloccare le Ong e impedirgli di salvare quelle vite che Italia e Unione Europea vorrebbero in fondo al mare, racchiuse nei lager, abbandonate nel deserto”, il commento della Ong Sea-Watch.
Per Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, “Geo Barents viene colpita senza giustificazione dal decreto legge Piantedosi, fermata in porto per 60 giorni e sanzionata. Life Support spedita nel lontano porto di Ravenna, a quattro giorni di navigazione, con oltre 170 persone a bordo. Non c’è dubbio: è la vendetta del ministro dell’Interno per l’eccezionale contributo dato dalle navi della flotta civile alla salvezza di vite umane negli ultimi quattro giorni”.
“Ci sono ancora diversi casi aperti – aggiunge Marmorale – ma già possiamo dire che tra venerdì scorso e oggi le navi della società civile hanno svolto un ruolo decisivo nel soccorso in mare a sud di Lampedusa, spesso in stretta cooperazione con la Guardia costiera italiana e l’Mrcc di Roma. Tra le 182 persone messe in salvo dalla nostra Mare Jonio, quelle soccorse da Geo Barents e Life Support, quelle assistite dalla flotta di barche a vela (Nadir, Trotamar III e Daikini), quelle individuate grazie agli aerei Colibrì di Pilotes Volontaires e Seabird di Sea-Watch, quelle segnalate alle Autorità dal centralino volontario di Alarm Phone, possiamo dire che sono sicuramente oltre mille le persone soccorse negli ultimi quattro giorni col contributo delle ‘cattive ong’. Mi chiedo quale sia la vera faccia delle istituzioni del nostro Paese: i volti delle donne e degli uomini della Guardia costiera che collaborano con le nostre navi e aerei nei soccorsi o quello feroce del Viminale preoccupato di ostacolare o punire le attività di soccorso in mare? E questo senza contare gli incessanti sforzi del nostro governo nel sostegno alle criminali intercettazioni e deportazioni di migranti, da parte di milizie e autorità libiche e tunisine, di cui siamo state testimoni anche in queste ultime ore”.