Al 8° posto del box office settimanale nostrano troviamo La vita accanto di Marco Tullio Giordana. Trasposizione del romanzo di Mariapia Veladiano, Premio Calvino 2012, forse è il più difficile dei suoi film perché snocciola un tema scomodo e tragico premendo sui tasti dolenti di una maternità problematica ancor più della versione letteraria. Valentina Bellé decostruisce a perfezione la figura materna di questa donna spaventata dalla sua bimba appena nata, colpevole solo di una macchia rossa sul viso che a suo dire la rende brutta per il mondo. Il marito Paolo Pierobon la contiene per tutta la crescita della bambina/ragazza, simile per talento alla zia pianista del piano di sopra, una carismatica Sonia Bergamasco, e qui l’analisi di Giordana si fa più sfaccettata e dolorosa.
Il titolo La vita accanto diventa allora monito e insieme obiettivo da raggiungere. Questo quadrilatero di personaggi nella sua complessità riesce a commuovere in maniera del tutto non convenzionale tra rabbia, amarezza e rinascita. Ma ha bisogno di una capiente predisposizione dello spettatore perché smuove sentimenti scomodi. Ha partecipato in agosto al Festival di Locarno, dove il regista ha incassato il Pardo d’Oro alla carriera… Ma sono da tener d’occhio anche le attrici che interpretano le varie età della bambina: la piccola grande Sara Ciocca e Beatrice Barison, talento pianistico per la prima volta sullo schermo.