Economia

Tassa di soggiorno solo nel 22% dei Comuni turistici. Corvara, Limone sul Garda e Selva di Val Gardena primi per gettito pro capite

Nel 2023 hanno istituito la tassa di soggiorno soltanto 1.268 Comuni, poco più di uno su 5 (il 22%) tra quelli che ne avrebbero diritto. In Molise nemmeno uno, anche se nel 2024 Campobasso ha scelto di chiedere l’obolo limitandolo a un euro per qualsiasi tipologia di alloggio, la richiesta più modica tra tutti i capoluoghi di regione. La Valle d’Aosta invece è la regione che in termini percentuali applica maggiormente l’imposta: la riscuotono l’80% dei comuni aventi diritto. Seguono la Toscana (61%) e la Liguria (54%), come emerge da un’elaborazione del Centro studi enti locali basata su dati Mef, Banca d’Italia e Istat. Ma la classifica del gettito pro capite è guidata da alcuni centri del Trentino-Alto Adige.

Ad oggi l’imposta può essere istituita dai capoluoghi di provincia e dai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte e da quelli che hanno sede giuridica nelle isole minori o nel cui territorio insistano isole minori. Uno studio di Bankitalia diffuso nel 2018 aveva quantificato in 5.730 i comuni che rientrano in queste categorie, circa il 70% del totale. Ma, forse nel timore che sia un deterrente per i turisti, soltanto il 22% ha di fatto applicato il tributo nel 2023. Si tratta comunque di un aumento rispetto agli anni precedenti: nel 2022 ad applicare la tassa erano 1.143 enti, 1.059 nel 2021, 1.046 nel 2020 e 1.003 nel 2019.

E il gettito? A livello nazionale nel 2023 la tassa ha portato nelle casse comunali 774,8 milioni di euro. L’Italia centrale è l’area dove la riscossione in termini assoluti è più alta: 291.829.663 euro. Seguono l’Italia nord orientale (211.120.077 euro), e il Nord ovest (135.837.698 euro). L’imposta genera invece meno gettito nel Sud e nelle Isole, rispettivamente 81.355.484 euro e 54.753.413 euro.

In termini assoluti, nel 2023 a riscuotere di più sono state le grandi città d’arte italiane come Roma, Firenze e Milano. Ma l’analisi condotta da Centro studi enti locali sulla base dei dati Siope ha fatto emergere che, in termini pro-capite, la top ten è quasi monopolizzata da comuni montani della provincia di Bolzano. In cima al podio Corvara di Badia, con un gettito di 1.448 euro per ogni abitante contro una media nazionale di 26. Segue Limone sul Garda, in provincia di Cuneo (1.404 pro capite). Bolzanini anche il terzo, quarto, quinto e sesto posto che vanno, nell’ordine, a Selva di Val Gardena (977 euro), Avelengo (796), Tirolo (730) e Sesto (695). Si riaffaccia il Piemonte al settimo posto con Sestriere (648 euro) ma sono del Trentino anche l’ottava e decima posizione: Scena (648 euro pro-capite) e Badia (611). L’unico comune del sud e marittimo in classifica, al nono posto, è Positano (614 euro).