L’Ucraina cerca di resistere nel Donbass, ma allo stesso tempo investe energie nella conquista di nuovi territori russi. Dopo lo sfondamento nel Kursk, i soldati di Volodymyr Zelensky ora cercano di portare gli scarponi anche nell’altra importante regione di confine, quella di Belgorod. “È emersa l’informazione che il nemico sta cercando di sfondare il confine della regione di Belgorod – ha ammesso il governatore Vyacheslav Gladkov in un messaggio su Telegram – Secondo il ministero della Difesa russo, la situazione al confine rimane difficile ma sotto controllo. Il nostro personale militare sta svolgendo un lavoro di routine”. Ma Kiev è pronta ad aumentare la propria capacità offensiva militare anche oltre i propri confini dato che, come annunciato da Zelensky in persona, è stato eseguito con successo il test del primo missile balistico di fabbricazione nazionale.

Da quanto si apprende, sono circa 500 i militari di Kiev che stanno cercando di sfondare nei pressi di Nekhoteyevka e di Shebekino. Da quanto afferma il canale di notizie russo Mash, a giudicare dalle conversazioni radio intercettate, tra i combattenti ci sono mercenari stranieri provenienti da Polonia, Georgia e Stati Uniti. Nello specifico, è in corso una battaglia nei pressi di Nekhoteyevka, dove circa 200 soldati ucraini sono atterrati vicino al confine russo e hanno cercato di superarlo. Allo stesso tempo, circa 300 soldati ucraini si sono recati al checkpoint di Shebekino, dove ora è in corso un combattimento. Le guardie di frontiera russa hanno reagito, poi sono arrivati gli elicotteri che hanno bombardato le truppe di Kiev.

Secondo Politico, la strategia di Kiev sarebbe quella di convincere Washington a eliminare le restrizioni sull’uso delle armi Usa per intensificare la propria offensiva, nonostante la Casa Bianca abbia sempre cercato di mantenere le distanze dalle operazioni ucraine in territorio russo per evitare di essere eccessivamente coinvolta nel conflitto. Da quanto si legge, funzionari ucraini si stanno preparando a presentare ai massimi responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti un elenco di obiettivi a lungo raggio in Russia che, a loro avviso, l’esercito di Kiev potrebbe colpire se Washington revocasse le restrizioni sulle armi statunitensi. L’Ucraina sta usando, scrive il sito di news americano, la lista come un ultimo tentativo disperato per convincere Washington a revocare le restrizioni sulle armi statunitensi utilizzate all’interno della Russia. Da Mosca, comunque, considerano quella statunitense già una posizione attiva nel conflitto. Il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha definito “un fatto evidente” quello che secondo lui sarebbe il coinvolgimento degli Usa nell’organizzazione dell’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk: “Si stanno osservando le conseguenze pratiche di quella che non è un’accusa, ma un fatto evidente”, ha detto.

L’esercito di Kiev sostiene inoltre che la propria avanzata nel Kursk li abbia portati a controllare finora 1.294 chilometri quadrati, come spiega il comandante delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi: “Continuiamo ad andare avanti. Finora sono stati presi sotto controllo 1.294 chilometri quadrati e 100 insediamenti “, ha affermato il comandante in capo delle forze armate ucraine aggiungendo che 594 soldati russi sono stati catturati durante l’incursione nella regione russa.

In Ucraina, invece, le bombe russe continuano a mietere vittime. Mosca ha conquistato un altro villaggio nel Donetsk, Orlovka, mentre nella nottata tra lunedì e martedì missili di Mosca hanno attaccato Kiev e le regioni occidentali dell’Ucraina, quelle più lontane dal confine. Sono quattro le vittime accertate fino ad ora. Il presidente Volodymyr Zelensky promette una dura reazione da parte del suo esercito: “Risponderemo sicuramente alla Russia, a questo e a tutti gli altri attacchi contro l’umanità, non possono essere commessi impunemente. L’operazione di salvataggio continua nei luoghi in cui i detriti sono caduti nelle regioni dell’Ucraina sotto attacco russo questa notte. Sfortunatamente, nonostante l’efficace lavoro della nostra difesa aerea, 4 persone sono state uccise e 16 ferite”.

L’aeronautica militare di Kiev ha parlato di droni che hanno sorvolato le regioni di Kherson, Kirovohrad, Sumy, Poltava, Chernihiv e Zhytomyr. Nel distretto di Zaporizhia i velivoli armati hanno provocato due morti e due feriti, mentre altre due persone sono state uccise quando un hotel è stato “spazzato via” nella città di Kryvyi Rih, nell’oblast di Dnipro nell’Ucraina centrale. Segnalazioni di esplosioni nella regione di Khmelnytskyi.

Almeno tre le esplosioni scoppiate nella notte a Kiev, secondo l’agenzia Reuters che ha un reporter sul posto. I sistemi di difesa aerea della regione della capitale sono stati dispiegati più volte durante la notte per respingere missili e droni che avevano come obiettivo la capitale ucraina, ha fatto sapere l’amministrazione militare della regione su Telegram.

Ieri il presidente ucraino e i suoi ministri hanno rivolto un ennesimo appello agli alleati della Nato, perché allentino le maglie sull’uso di armi occidentali oltre i confini russi (attualmente il raggio d’azione è limitato ai territori di confine) e chiedendo anche il sostegno della difesa aerea dei Paesi europei limitrofi per contrastare i raid russi. Dal canto suo, il presidente americano Joe Biden è tornato a parlare del conflitto: “La Russia non avrà mai successo in Ucraina e lo spirito del popolo ucraino non sarà mai spezzato – ha scritto in una nota – Gli Stati Uniti continueranno a guidare una coalizione di oltre 50 Paesi a sostegno dell’Ucraina”. Zelensky ha comunque fatto sapere che presenterà ai candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris e Donald Trump, oltre che al presidente Biden, un piano su come intende porre fine alla guerra con la Russia.

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