Raramente un bilancio trimestrale è stato atteso come quello che la californiana Nvidia presenterà oggi, alle 23 ora italiana. Il colosso dei chip e delle schede video è il titolo simbolo della nuova frontiera tecnologica, l’intelligenza artificiale. I suoi prodotti, ad alta potenza di calcolo, sono infatti richiestissimi per gli sviluppi in questo campo. La società ha visto la sua capitalizzazione quasi triplicare in un solo anno e oggi vale in borsa oltre tremila miliardi di dollari, più di Amazon o Alphabet (Google). Ma c’è un però.

Il repentino crollo delle quotazioni dei titoli tecnologici, verificatosi ad inizio agosto (poi interamente recuperato) è stato motivato anche dal sorgere dei primi dubbi sulle reali prospettive dell’ intelligenza artificiale. Che sia qualcosa destinato ad avere un impatto profondo resta convinzione dei più ma, forse, non nei tempi ed esattamente nei modi ipotizzati fino a qualche tempo fa. Non sarebbe certo la prima volta che valutazioni sbagliate sulle tempistiche con cui si materializzano gli effetti di un’innovazione tecnologica fanno saltare i conti degli investitori. Ecco quindi che i dati attesi oggi assumono un significato che va oltre lo stato di salute della società che li presenta.

Le attese, va detto, sono improntate all’ ottimismo. Gli analisti prevedono ricavi raddoppiati a 28,7 miliardi di dollari nel trimestre che si è chiuso a luglio. L’utile è atteso a 15,1 miliardi, più del doppio rispetto agli 6,2 dello stesso periodo dell’anno scorso. È bene però tenere presente che a muovere un titolo in borsa non è tanto il fatto che i dati siano positivi o negativi (in gran parte è già noto e incorporato nell’attuale quotazione) ma che siano migliori o peggiori delle attese. Per intenderci se gli utili dovessero essere di 14 miliardi (comunque un risultato eccezionale in valori assoluti) la reazione dei mercati sarebbe verosimilmente timida.

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