Cccp, gran finale a Mantova. Cosa mi è piaciuto e cosa no della reunion della band
Alla vigilia dei concerti berlinesi, alla fine di febbraio, avevo dedicato un post sul ritorno dei CCCP – Fedeli alla Linea. Come sappiamo, l’operazione non si è limitata a una serie di concerti, ma è stata anticipata dalla mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla Linea 1984-2024”, inaugurata il 23 settembre 2023 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia e chiusa il 10 marzo 2024.
Ora che il tour si chiude ufficialmente a Mantova il 29 agosto 2024, presso Esedra di Palazzo Te (biglietti ancora disponibili sul circuito Ticket One), è tempo di riflettere su cosa questo ritorno ci ha davvero lasciato. Nei consueti nove punti di questo blog, esaminerò ciò che questa operazione ha lasciato in eredità, analizzando l’impatto duraturo e la rilevanza del ritorno dei CCCP.
Cominciamo!
1. Berlino: l’anteprima di un ritorno A febbraio, i tre concerti nella capitale tedesca hanno rappresentato un banco di prova per capire quanto la portata artistica della band potesse ancora vibrare con la stessa forza di un tempo. Su quel palco, Zamboni e Ferretti hanno riallacciato i fili di un’intesa sospesa tra ricordi stratificati e tensioni latenti. Al netto di qualche dettaglio fuori posto, gli eventi berlinesi hanno confermato che la band era pronta a tornare. E infatti, le dinamiche del tour si sono perfezionate fin dall’inizio della tournée di fine maggio, quando il messaggio originario è stato ripristinato e amplificato, mantenendo intatta la sua incisività.
2. Bologna: fedeli alla linea o alla lira?
L’apertura del tour in Piazza Maggiore a Bologna ha riacceso critiche non nuove: c’è chi accusa i CCCP di essere “fedeli alla lira” più che alla linea, vedendo nella reunion una questione di denaro. Inutile dire quanto siano fuorvianti certe critiche. Ma poi, anche se fosse una questione di denaro? Dove sta il peccato? Questo tour ha dato la possibilità di rivedere live una band il cui patrimonio musicale, per i contenuti, meriterebbe di essere riletto nelle scuole. La forza e la coerenza dei CCCP sono illuminazioni congelate nel tempo, capaci di raccontare un’epoca e di restare attuali.
3. Giovanni Lindo Ferretti: una voce ancora divisiva
La voce di Giovanni Lindo Ferretti, nonostante il tempo trascorso, rimane una delle più incisive e controverse del panorama musicale italiano. Sul palco, la sua presenza si è confermata intensa, riflessiva, capace di catturare e provocare. È indubbio che molti possano dissentire, specie di fronte a certe posizioni o alla sua evoluzione personale. Tuttavia, la coerenza del percorso, anche quando scomodo, emerge in ogni parola e in ogni pausa. Ferretti non ha mai cercato il consenso facile: la voce, per quanto divisiva, continua a essere un punto di riferimento per chi cerca una riflessione profonda e sincera sul nostro tempo.
4. Massimo Zamboni: una forza silenziosa Massimo Zamboni non è solo il chitarrista dei CCCP; è l’architetto dell’identità musicale e testuale che definisce il tratto distintivo della band. La sua chitarra tagliente e i testi incisivi hanno dato forma a un suono e un messaggio che non hanno mai perso la loro intensità. In questo tour, Zamboni ha dimostrato ancora una volta come la coerenza tra musica e parole non richieda effetti speciali: la sua presenza sul palco, sobria ma carica di significato, richiama l’essenza profonda della formazione reggiana.
5. Danilo Fatur: il caos (dis)organizzato
Danilo Fatur incarna l’anarchia che ha sempre caratterizzato i CCCP. Sul palco, la presenza di Fatur rappresenta un’esplosione di energia imprevedibile, un richiamo costante alla dimensione irriverente e anticonformista della band. Fatur è il caos organizzato che i CCCP hanno sempre difeso. In questo tour, la performance di Fatur non è stata solo spettacolo, ma un manifesto vivo di un’anarchia che continua a scuotere e rimettere in discussione ogni certezza.
6. Annarella Giudici: la diva e la mondina Annarella Giudici non è stata solo la soubrette dei CCCP, ma un elemento essenziale di trasformazione e versatilità. In questo tour, Annarella ha continuato a stupire, interpretando ruoli diversi con la stessa intensità di un tempo. La presenza scenica, fluida e mutevole, ha arricchito ogni esibizione, facendone un ponte vivente tra passato e presente. Oggi, come allora, Annarella rimane l’elemento visivo che completa e amplifica l’identità della band, una figura che, pur evolvendosi, mantiene intatta la sua forza.
7. Cosa non mi è piaciuto Esiste qualcosa che non mi sia piaciuto in tutta questa operazione? Certo che c’è: la rielaborazione sacrilega di “Emilia Paranoica”. Durante il tour, alcuni brani storici dei CCCP hanno subito delle rimodulazioni, ma quella più evidente è toccata proprio a “Emilia Paranoica”. La nuova versione, più lenta e contenuta, ha smorzato quella tensione e quell’urgenza disperata che avevano reso il pezzo iconico. Certo, ci sarà un motivo dietro questa quieta rilettura, ma viene da chiedersi se questo cambiamento non abbia ridotto l’impatto emotivo di uno dei brani più rappresentativi della band.
8. I numeri del tour: una riflessione doverosa Il tour è stato gestito da Musiche Metropolitane. Sono stati venduti in totale circa 95 mila biglietti: Milano, Bologna e Perugia le date sold-out. Il suo mentore, Luca Zannotti, afferma: “Da anni in Italia i tour di questa portata vengono fagocitati dalle grosse agenzie collegate alle major, ecco, questo tour, lo ha prodotto invece una realtà indipendente; una lavorazione artigianale molto vantaggiosa per gli artisti – e chiude dicendo – un altro mondo è possibile e mi rivolgo ai tanti artisti che cedono le lusinghe dell’uovo oggi, ma sbagliano”.
9. Tirare le somme E quindi, tornando alla domanda iniziale, cosa ci ha lasciato questa reunion? Non si è trattato solo di un ritorno nostalgico, ma di una riscoperta profonda delle radici della band, che dimostra come il loro messaggio, nato in un’altra epoca, resti sorprendentemente rilevante oggi. Ai concerti erano presenti non solo molti dei fedeli storici, ma anche una varietà di fasce di età, tra cui una vivace partecipazione della Generazione Z. Questo evidenzia come i CCCP abbiano saputo mantenereuna connessione significativa con il presente, continuando a ispirare e coinvolgere anche le nuove generazioni con la stessa intensità con cui hanno segnato il passato.
Vi lascio alla consueta playlist connessa ai miei articoli. La potrete ascoltare gratuitamente sul mio canale Spotify. Buon ascolto!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "I fondi di coesione sono fondamentali per ridurre i divari e le disuguaglianze nel nostro paese e in tutta Europa, non possono e non devono essere usati per spese militari. Il Pd oggi ha difeso questa impostazione. Un’Europa forte e sicura e’ innanzitutto un’Europa più coesa. Elly Schlein e Giuseppe Provenzano hanno detto anche questo oggi al vertice socialista a Bruxelles. Dobbiamo essere tutti uniti per la tutela di questo strumento necessario a garantire protezione sociale e opportunità per una crescita giusta". Così in una nota Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Un episodio grave e inaccettabile che deve essere condannato con forza e determinazione: la sofferenza del popolo palestinese non può e non deve essere strumentalizzata da delinquenti intenzionati a spargere nelle nostre città odio antisemita profanando un luogo nato per coltivare la memoria dell’orrore della Shoah". Lo dice all'Adnkronos il deputato del Pd Andrea Casu a proposito della vicenda del museo della Shoah di Roma.
Milano, 6 mar. (Adnkronos) - La Procura di Milano ha chiesto al Comune - nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica - la consegna delle dichiarazioni e delle comunicazioni (previste per legge) concernenti "l'assenza di conflitti di interesse, anche potenziali", sottoscritte da Giovanni Oggioni (arrestato ieri per corruzione), sia riguardo l'incarico di direttore del Sportello unico per l'edilizia (Sue), che per quello di componente della Commissione per il paesaggio; dell'ex dirigente Franco Zinna; degli indagati Andrea Viaroli e Carla Carbone e "di tutti i membri delle Commissioni per il paesaggio, a partire almeno dal 2015 in poi", ossia delle quattro commissioni (compresa l'attuale) che si sono succedute nel corso degli ultimi dieci anni.
Per la procura, si legge nel provvedimento, è "altrettanto necessario completare (aggiornandole sino alla data odierna) le acquisizioni dei 'verbali delle riunioni cosiddette di staff', nonché i verbali della Commissione attuazione nuovo Pgt e la relativa determina del 23 luglio 2020, nonché del 'Gruppo di lavoro' istituito in seno all'Area Rigenerazione Urbana", a partire dal primo giugno 2024 a oggi.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Marco Pipitone
Deejay
Musica - 28 Agosto 2024
Cccp, gran finale a Mantova. Cosa mi è piaciuto e cosa no della reunion della band
Alla vigilia dei concerti berlinesi, alla fine di febbraio, avevo dedicato un post sul ritorno dei CCCP – Fedeli alla Linea. Come sappiamo, l’operazione non si è limitata a una serie di concerti, ma è stata anticipata dalla mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla Linea 1984-2024”, inaugurata il 23 settembre 2023 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia e chiusa il 10 marzo 2024.
Ora che il tour si chiude ufficialmente a Mantova il 29 agosto 2024, presso Esedra di Palazzo Te (biglietti ancora disponibili sul circuito Ticket One), è tempo di riflettere su cosa questo ritorno ci ha davvero lasciato. Nei consueti nove punti di questo blog, esaminerò ciò che questa operazione ha lasciato in eredità, analizzando l’impatto duraturo e la rilevanza del ritorno dei CCCP.
Cominciamo!
1. Berlino: l’anteprima di un ritorno
A febbraio, i tre concerti nella capitale tedesca hanno rappresentato un banco di prova per capire quanto la portata artistica della band potesse ancora vibrare con la stessa forza di un tempo. Su quel palco, Zamboni e Ferretti hanno riallacciato i fili di un’intesa sospesa tra ricordi stratificati e tensioni latenti. Al netto di qualche dettaglio fuori posto, gli eventi berlinesi hanno confermato che la band era pronta a tornare. E infatti, le dinamiche del tour si sono perfezionate fin dall’inizio della tournée di fine maggio, quando il messaggio originario è stato ripristinato e amplificato, mantenendo intatta la sua incisività.
2. Bologna: fedeli alla linea o alla lira?
L’apertura del tour in Piazza Maggiore a Bologna ha riacceso critiche non nuove: c’è chi accusa i CCCP di essere “fedeli alla lira” più che alla linea, vedendo nella reunion una questione di denaro. Inutile dire quanto siano fuorvianti certe critiche. Ma poi, anche se fosse una questione di denaro? Dove sta il peccato? Questo tour ha dato la possibilità di rivedere live una band il cui patrimonio musicale, per i contenuti, meriterebbe di essere riletto nelle scuole. La forza e la coerenza dei CCCP sono illuminazioni congelate nel tempo, capaci di raccontare un’epoca e di restare attuali.
3. Giovanni Lindo Ferretti: una voce ancora divisiva
La voce di Giovanni Lindo Ferretti, nonostante il tempo trascorso, rimane una delle più incisive e controverse del panorama musicale italiano. Sul palco, la sua presenza si è confermata intensa, riflessiva, capace di catturare e provocare. È indubbio che molti possano dissentire, specie di fronte a certe posizioni o alla sua evoluzione personale. Tuttavia, la coerenza del percorso, anche quando scomodo, emerge in ogni parola e in ogni pausa. Ferretti non ha mai cercato il consenso facile: la voce, per quanto divisiva, continua a essere un punto di riferimento per chi cerca una riflessione profonda e sincera sul nostro tempo.
4. Massimo Zamboni: una forza silenziosa
Massimo Zamboni non è solo il chitarrista dei CCCP; è l’architetto dell’identità musicale e testuale che definisce il tratto distintivo della band. La sua chitarra tagliente e i testi incisivi hanno dato forma a un suono e un messaggio che non hanno mai perso la loro intensità. In questo tour, Zamboni ha dimostrato ancora una volta come la coerenza tra musica e parole non richieda effetti speciali: la sua presenza sul palco, sobria ma carica di significato, richiama l’essenza profonda della formazione reggiana.
5. Danilo Fatur: il caos (dis)organizzato
Danilo Fatur incarna l’anarchia che ha sempre caratterizzato i CCCP. Sul palco, la presenza di Fatur rappresenta un’esplosione di energia imprevedibile, un richiamo costante alla dimensione irriverente e anticonformista della band. Fatur è il caos organizzato che i CCCP hanno sempre difeso. In questo tour, la performance di Fatur non è stata solo spettacolo, ma un manifesto vivo di un’anarchia che continua a scuotere e rimettere in discussione ogni certezza.
6. Annarella Giudici: la diva e la mondina
Annarella Giudici non è stata solo la soubrette dei CCCP, ma un elemento essenziale di trasformazione e versatilità. In questo tour, Annarella ha continuato a stupire, interpretando ruoli diversi con la stessa intensità di un tempo. La presenza scenica, fluida e mutevole, ha arricchito ogni esibizione, facendone un ponte vivente tra passato e presente. Oggi, come allora, Annarella rimane l’elemento visivo che completa e amplifica l’identità della band, una figura che, pur evolvendosi, mantiene intatta la sua forza.
7. Cosa non mi è piaciuto
Esiste qualcosa che non mi sia piaciuto in tutta questa operazione? Certo che c’è: la rielaborazione sacrilega di “Emilia Paranoica”. Durante il tour, alcuni brani storici dei CCCP hanno subito delle rimodulazioni, ma quella più evidente è toccata proprio a “Emilia Paranoica”. La nuova versione, più lenta e contenuta, ha smorzato quella tensione e quell’urgenza disperata che avevano reso il pezzo iconico. Certo, ci sarà un motivo dietro questa quieta rilettura, ma viene da chiedersi se questo cambiamento non abbia ridotto l’impatto emotivo di uno dei brani più rappresentativi della band.
8. I numeri del tour: una riflessione doverosa
Il tour è stato gestito da Musiche Metropolitane. Sono stati venduti in totale circa 95 mila biglietti: Milano, Bologna e Perugia le date sold-out. Il suo mentore, Luca Zannotti, afferma: “Da anni in Italia i tour di questa portata vengono fagocitati dalle grosse agenzie collegate alle major, ecco, questo tour, lo ha prodotto invece una realtà indipendente; una lavorazione artigianale molto vantaggiosa per gli artisti – e chiude dicendo – un altro mondo è possibile e mi rivolgo ai tanti artisti che cedono le lusinghe dell’uovo oggi, ma sbagliano”.
9. Tirare le somme
E quindi, tornando alla domanda iniziale, cosa ci ha lasciato questa reunion? Non si è trattato solo di un ritorno nostalgico, ma di una riscoperta profonda delle radici della band, che dimostra come il loro messaggio, nato in un’altra epoca, resti sorprendentemente rilevante oggi. Ai concerti erano presenti non solo molti dei fedeli storici, ma anche una varietà di fasce di età, tra cui una vivace partecipazione della Generazione Z. Questo evidenzia come i CCCP abbiano saputo mantenere una connessione significativa con il presente, continuando a ispirare e coinvolgere anche le nuove generazioni con la stessa intensità con cui hanno segnato il passato.
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "I fondi di coesione sono fondamentali per ridurre i divari e le disuguaglianze nel nostro paese e in tutta Europa, non possono e non devono essere usati per spese militari. Il Pd oggi ha difeso questa impostazione. Un’Europa forte e sicura e’ innanzitutto un’Europa più coesa. Elly Schlein e Giuseppe Provenzano hanno detto anche questo oggi al vertice socialista a Bruxelles. Dobbiamo essere tutti uniti per la tutela di questo strumento necessario a garantire protezione sociale e opportunità per una crescita giusta". Così in una nota Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Un episodio grave e inaccettabile che deve essere condannato con forza e determinazione: la sofferenza del popolo palestinese non può e non deve essere strumentalizzata da delinquenti intenzionati a spargere nelle nostre città odio antisemita profanando un luogo nato per coltivare la memoria dell’orrore della Shoah". Lo dice all'Adnkronos il deputato del Pd Andrea Casu a proposito della vicenda del museo della Shoah di Roma.
Milano, 6 mar. (Adnkronos) - La Procura di Milano ha chiesto al Comune - nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica - la consegna delle dichiarazioni e delle comunicazioni (previste per legge) concernenti "l'assenza di conflitti di interesse, anche potenziali", sottoscritte da Giovanni Oggioni (arrestato ieri per corruzione), sia riguardo l'incarico di direttore del Sportello unico per l'edilizia (Sue), che per quello di componente della Commissione per il paesaggio; dell'ex dirigente Franco Zinna; degli indagati Andrea Viaroli e Carla Carbone e "di tutti i membri delle Commissioni per il paesaggio, a partire almeno dal 2015 in poi", ossia delle quattro commissioni (compresa l'attuale) che si sono succedute nel corso degli ultimi dieci anni.
Per la procura, si legge nel provvedimento, è "altrettanto necessario completare (aggiornandole sino alla data odierna) le acquisizioni dei 'verbali delle riunioni cosiddette di staff', nonché i verbali della Commissione attuazione nuovo Pgt e la relativa determina del 23 luglio 2020, nonché del 'Gruppo di lavoro' istituito in seno all'Area Rigenerazione Urbana", a partire dal primo giugno 2024 a oggi.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.