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Israele apre il fronte Cisgiordania: almeno 10 palestinesi morti nei raid, sgomberi nei campi profughi e coprifuoco a Jenin. L’Onu condanna

Un terzo fronte, che “durerà giorni” e ha già fatto almeno 10 morti. Israele lancia un’altra operazione su vasta scala, questa volta in Cisgiordania. L’Idf è entrata in azione nell’area di Tulkarem ufficialmente per annientare una rete terroristica che ha pianificato e diretto il fallito attentato della scorsa settimana a Tel Aviv. Ma le truppe […]

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Un terzo fronte, che “durerà giorni” e ha già fatto almeno 10 morti. Israele lancia un’altra operazione su vasta scala, questa volta in Cisgiordania. L’Idf è entrata in azione nell’area di Tulkarem ufficialmente per annientare una rete terroristica che ha pianificato e diretto il fallito attentato della scorsa settimana a Tel Aviv. Ma le truppe stanno svolgendo attività anche a Jenin – dove è stato imposto il coprifuoco – e nel campo di Fara, vicino a Tubas. Alcuni ospedali sono stati circondati ed è già partito l’ordine di evacuazione di un campo profughi. Finora almeno 10 palestinesi sono stati uccisi negli scontri e negli attacchi con droni. Un raid profondo che ha provocato la condanna dell’Onu.

Tre persone sono state uccise in un attacco con drone israeliano nei pressi di Jenin. Due palestinesi sono stati uccisi nella città di Jenin, altri quattro in un villaggio vicino e altri quattro in un campo profughi vicino alla città di Tubas. Secondo l’esercito, nel corso dell’operazione sono stati arrestati anche diversi palestinesi ricercati. L’operazione è stata condannata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani perché si tratta di una “risposta sempre più militare” condotta “in un modo che viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva”.

Il presidente Abu Mazen ha interrotto la sua visita ufficiale in Arabia Saudita ed è tornato in patria alla luce dei raid. Il portavoce della presidenza dell’Anp Nabil Abu Rudeineh ha affermato che l’escalation porterà a “risultati terribili e pericolosi”, mentre Hamas ha chiesto alle forze di sicurezza fedeli all’Anp di sollevarsi contro Israele elogiando i palestinesi che stano combattendo contro l’Idf. Secondo Hamas, l’operazione “fa parte di un piano più ampio per espandere la guerra di Gaza”. In una dichiarazione l’ala armata di Fatah afferma che sta prendendo parte ai combattimenti, tra cui il lancio di bombe contro le truppe israeliane. Anche il gruppo terroristico della Jihad islamica, che come Hamas si ritiene abbia rafforzato la sua posizione nella Cisgiordania settentrionale negli ultimi anni, ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia una “guerra aperta” da parte di Israele.

L’Idf – secondo i media israeliani – ha informato le forze di polizia dell’Anp che intende fare irruzione nell’ospedale Ibn Sinai a Jenin, che intanto è stato circondato. Nella zona est della città, l’Idf ha imposto il coprifuoco impedendo ai cittadini di uscire dalle proprie case. Nel frattempo le truppe hanno avviato ampie perquisizioni nelle abitazioni sottoponendo i residenti a interrogatori. Nei video pubblicati dall’Idf si vedono esplosivi sepolti nel terreno nel campo profughi di Noor al-Shams mentre vengono rimossi dai mezzi dell’esercito. In una dichiarazione congiunta i portavoce dell’Idf e dello Shin Bet (sicurezza interna) hanno detto che “le forze di sicurezza hanno iniziato un’operazione per contrastare il terrorismo”.

Il fallito attentato a Tel Aviv è stato orchestrato, secondo Hamas, da Jaafar Mona, di Nablus, rimasto ucciso dall’ordigno esploso prima del prima del tempo mentre si dirigeva a una sinagoga dove era in corso la preghiera della sera. Hamas e Jihad islamica palestinese hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco del 18 agosto. Da qui, la decisione di Tel Aviv di attaccare. L’Idf sta “lavorando intensamente da stasera nei campi profughi di Jenin e Tulkarem per contrastare le infrastrutture terroristiche islamico-iraniane che vi sono state installate”, ha affermato il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz.

“L’Iran sta lavorando per creare un fronte terroristico orientale contro Israele in Cisgiordania, secondo il modello di Gaza e del Libano, finanziando e armando i terroristi e contrabbandando armi avanzate dalla Giordania”, ha aggiunto. “Dobbiamo affrontare la minaccia proprio come affrontiamo le infrastrutture terroristiche a Gaza, compresa l’evacuazione temporanea dei residenti palestinesi e qualunque misura sia necessaria. Questa è una guerra per tutto e dobbiamo vincerla”, ha concluso. Poche ore dopo la sua dichiarazioni, l’esercito ha ordinato ai residenti del campo profughi di Nur Shams di evacuare entro quattro ore. Una fonte della sicurezza ha informato l’agenzia palestinese Wafa che è stato ordinato ai residenti di lasciare il campo e che sarà allestita una postazione militare nel quartiere al-Maslakh del campo per perquisire gli abitanti prima che se ne vadano.