Scelta come madrina da Alberto Barbera, è pronta a calcare uno dei palchi più importanti del cinema internazionale
Sveva Alviti, oggi attrice e con un passato da tennista, è la madrina dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. “Sarà un’edizione straordinaria, ricca di umanità”, dice all’AdnKronos. Scelta come madrina da Alberto Barbera, Sveva si prepara a calcare uno dei palchi più importanti del cinema internazionale: “Sono molto grata e felice di ricoprire un ruolo nell’arte che amo: la settima arte. Mi sono preparata in modo meticoloso, con grande passione e cuore. Non c’è niente di più bello e stimolante”. In questo ruolo, spiega l’attrice, “vorrei essere una guida per attori, critici e pubblico durante gli undici giorni di questo evento. Voglio far sentire le persone a casa e essere una madrina vicina a loro, non solo istituzionalmente ma anche umanamente. Questa edizione sarà straordinaria, con film di intrattenimento e temi sociali”.
Sono tanti i prossimi progetti cinematografici che la vedranno impegnata, Sveva ricorda la seconda stagione di “Nudes”, prodotta da Rai Fiction in onda dal 15 settembre, che affronta il tema del revenge porn: “Un tema importante che mostra la necessità, per i giovani e non solo, di porre un limite all’utilizzo dei telefoni che possono filmare e rovinare tutti e tutto”. Nell’autunno 2024 Sveva prenderà parte anche a un progetto americano dal titolo “The other side of Fame”, che parlerà della tematica del MeToo: “Sarò la protagonista femminile ed è un film bello tosto su questa donna che poi combatterà con tutta se stessa per vincere la battaglia contro chi ha abusato di lei”.
E sulla condizione femminile: “Regole e tutela delle donne sono fondamentali”. Ed è proprio sul tema delle donne e sul senso di comunità che l’attrice si appresta a iniziare le riprese di “Walking Through the fire”, suo esordio alla regia per un documentario. In questa nuova esperienza Sveva indagherà “il senso dello stare insieme e della fragilità che non è una cosa negativa. La fragilità si può trasformare in forza e io ho fatto così”.