Salute

Focolaio di legionella nel Milanese: 53 casi con 4 morti. Dodici persone ancora in ospedale

L’insorgenza dei sintomi si è verificata nella maggior parte dei casi tra il 10 giugno e il 9 agosto. L'età media dei pazienti è di 71,7 anni

Un focolaio di legionellosi ha provocato 4 morti a partire da aprile in provincia di Milano. In totale sono 53 i casi di malattia indicati dal portale Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, riportando dati disponibili al 26 agosto. Tutti coloro che hanno contratto il batterio hanno avuto necessità di ospedalizzazione e in 12 risultano ancora […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Un focolaio di legionellosi ha provocato 4 morti a partire da aprile in provincia di Milano. In totale sono 53 i casi di malattia indicati dal portale Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, riportando dati disponibili al 26 agosto. Tutti coloro che hanno contratto il batterio hanno avuto necessità di ospedalizzazione e in 12 risultano ancora ricoverati.

L’89% dei casi (47) si è verificato a Corsico e gli altri sei casi di infezione sono invece avvenuti nel vicino comune di Buccinasco. L’insorgenza dei sintomi si è verificata nella maggior parte dei casi tra il 10 giugno e il 9 agosto. L’età media dei pazienti è di 71,7 anni e 48 casi presentavano fattori di rischio. Tutte le persone decedute erano over 70 e affette da altre malattie.

La legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, presente in natura. Se il batterio raggiunge ambienti artificiali come impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, questi “possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute”.

Nel Milanese si continua intanto a cercare l’origine dell’acqua contaminata. Le autorità sanitarie dell’Ats di Milano, ricorda l’Iss, “sono attivamente impegnate nell’attuazione di indagini epidemiologiche, microbiologiche e ambientali specifiche e nell’implementazione di attività di prevenzione e controllo, finalizzate a prevenire l’insorgenza di nuovi casi”, in collaborazione con i sindaci e in raccordo con la Regione Lombardia e il ministero della Salute.