Politica

I soldi di Fondazione An all’associazione vittime Covid: ne faccio parte e dico che non c’è notizia

Sono veramente basito. Sono basito come l’informazione, cartacea e televisiva, possa deformare la realtà. Troppo spesso.

Nei giorni scorsi Repubblica ha dato una notizia – poi rilanciata nel programma “In Onda” su La7 – come se fosse uno scoop giornalistico rilevante. Questi almeno quelli che i miei occhi hanno potuto leggere e le mie orecchie ascoltare. Ma questo “scoop” deforma la realtà fino a trovare spazio nel campo della diffamazione. E la coda della notizia può essere spesso “copiata” da altre testate senza che a nessuno venga il pensiero di doverla, e di poterla, controllare in qualche modo. Come scolari che non riescono nemmeno a copiare migliorandosi!

Ma andiamo con ordine.

Come vi ho detto da luglio scorso sono ufficialmente Consigliere dell’Associazione sereniesempreuniti che raccoglie numerosi parenti delle vittime del Covid. Cosa si pone come obbiettivo questa Associazione di cui mi onoro di far parte? Semplicemente cerca di non far perdere la memoria di quello che ci è successo durante la pandemia soprattutto nella zona della bergamasca, vero cimitero a cielo aperto di cittadini. Ma non solo. Cerca anche in tutti i modi di raggiungere la verità storica della gestione politica della guerra che abbiamo tutti noi combattuto.

E questo disturba i politici che storicamente si sentono immuni, non ai virus ma dal dover dare in qualche modo spiegazioni del loro operato per cui sono stati da noi incaricati. E per non rispondere si nascondono dietro a notizie prive di fondamento essendo obsolete e “non notizie”. Mi domando come possa un giornalista, ed un conduttore, non accorgersi, soprattutto nel modo di internet in cui viviamo, di essere “utilizzato” per fini esclusivamente propagandistici.

Ed allora devo nuovamente fare un nome, quello di Roberto Speranza, che ha detto a Repubblica, rilanciato da La7: “Apprendo un fatto inquietante: la fondazione legata al partito di Giorgia Meloni avrebbe finanziato con 25 mila euro un’associazione dai cui esposti sono partite le inchieste Covid di Bergamo. Quei procedimenti penali, molto clamorosi ripresi dai media di mezzo mondo, si sono chiusi per me e Giuseppe Conte con provvedimento di piena archiviazione. E’ stato riconosciuto che abbiamo agito nell’interesse del Paese”.

Analizzate con me la “non notizia”. Il primo madornale errore è la parola finanziato e la seconda avrebbe perché le parole contano. In realtà si tratta di una donazione alla luce del sole a tal punto che era stato fatto un comunicato stampa quando la fondazione An decise di premiare Consuelo Locati, nel corso di Atreju, e destinare quei fondi che, come tanti altri, vennero raccolti in quel periodo nero. In modo trasparente quella donazione venne inserita sul sito dell’Associazione. E dove sta la notizia? In Italia si contrasta la libera scelta o siamo in democrazia ancora? Io devo essere additato perché ho destinato il mio 5 per 1000 alla stessa Associazione?

Ma andiamo avanti perché ora escono le vere motivazioni di questa messa in scena. Speranza dice che gli esposti sono stati fatti dall’Associazione… farnetica? Gli esposti sono stati fatti da semplici cittadini, in primis, contro ignoti nel giugno 2020 mentre l’indagine della Procura della Repubblica era già stata aperta d’Ufficio ad aprile 2020. L’Associazione sotto qualunque denominazione si è costituita il 5 dicembre 2021. Ma di cosa parla? Nessuno controlla il suo sproloquio prima di rilanciare una notizia? Ed ancora come chiosa finale inascoltabile Speranza dice che i provvedimenti sono chiusi e che hanno agito nell’interesse del Paese!

E’ vero come è vero che Speranza e Conte sono stati “archiviati” dal Tribunale dei Ministri ma lo stesso Speranza dimentica (o vuole dimenticare?) che contro queste archiviazioni è stato posto ricorso alla Cedu (Corte Europea Diritti dell’Uomo) che è pendente perché dichiarato ammissibile. Quindi dica la verità ed aspettiamo la decisione definitiva. A meno che, per quel briciolo di lucidità rimasta, decida di farsi porre delle domande da testate giornalistiche indipendenti.

Ma la domanda sorge spontanea e la giro al diretto interessato. Non è che Speranza ha rilanciato questa notizia in relazione alla prossima udienza di Roma del 25 settembre nella quale il giudice dovrebbe decidere o di archiviare qualunque procedimento mandato da Bergamo a Roma oppure fare l’imputazione coatta e mandare a processo persone molto vicine a Speranza per reati diversi quali: Renato Guerra, Giuseppe Ruocco, Maria Grazia Pompa, Francesco Maraglino, Claudio D’Amario, Mauro Dionisi, Loredana Vellucci, Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli? Certo lui è stato archiviato dal Tribunale dei Ministri, ma è sicuro veramente di aver fatto il bene per il Paese? Cosa ci dice della mancanza del piano pandemico lui, la Lorenzin e la Grillo? Tutte le persone che dovranno presenziare l’udienza fra pochi giorni, perché non hanno l’immunità, erano molto lontane da Speranza o sapevano tutto a cominciare proprio da Renato Guerra?

Gli italiani hanno diritto di avere una risposta. Nel frattempo il Consiglio direttivo della Associazione nella sua totalità ha mandato diffida al quotidiano. Perché le verità non siano invisibili. Speranza hai bisogno di una visita oculistica? Sono disposto a donartela.