di Nadia D’Agaro
A pochi giorni dall’anniversario della morte violenta dell’orsa marsicana Amarena, in Abruzzo, avvenuta nei pressi di un pollaio il 31 agosto 23, il bilancio di un ipotetico amante degli animali che volesse fare il punto della situazione generale sarebbe molto gramo.
Uno dei gruppi Facebook che si occupa degli orsi marsicani invita i suoi seguaci a una settimana di commemorazione, come in precedenza era stato fatto per Juan Carrito, figlio di Amarena, e morto a gennaio del ’23, investito da un’auto. “Orso, orso del mio cuore…” canta una canzone su You Tube, scritta da Rinaldo Liberatore e pubblicata sul canale di Abruzzo Forte e Gentile. Gli tirano addosso una scopa, sopporta con rara pazienza gli abbai di un cane sciolto che non vuole ubbidire al padrone, gioca a palla di neve con un altro cane (più o meno) e la canzone in rima di cui già sappiamo il finale resta a lungo nella testa. “Orso, orso del mio cuore…”.
Nel frattempo, in Trentino, luogo di reintroduzione di orsi e di autonomia, Fugatti viene rieletto. Ha promesso di uccidere tutti gli orsi necessari a mantenere il Trentino un luogo adatto al turismo. Tutti lo avvertono che le città non sono luoghi sicuri, che in confronto il bosco è meglio, che anche i funghi possono essere pericolosi, ma ormai la soglia di tolleranza che l’essere umano ha nei confronti degli animali sembra essere al minimo storico. Della serie: “Ci siamo pentiti, l’orso non lo vogliamo più”.
In Liguria, la piacevole pratica del tiro con l’arco è stata riammessa. Chi ha votato contro? Il Movimento 5 Stelle, perché il Pd, ad esempio, si scusa ma non si è accorto della clausola del tiro con l’arco “perché c’erano tante cose in bilancio e la clausola è sfuggita”. Posso produrre il carteggio con uno dei quattro politici Pd che ha votato a favore: “Alla prossima occasione tenteremo di rimediare”. Segue biasimo generale del mondo animalista, perché vengono resi noti i nomi dei votanti pro e dei votanti contro, quindi la regione Liguria taglia la testa al toro, purtroppo, con una nota ufficiale: “Sono stati tutti d’accordo”. Cioè ufficialmente: “Il provvedimento sulla regolamentazione in Liguria della caccia con arco e frecce, già consentita da una legge nazionale del 1992, non è un’iniziativa della Giunta regionale ma è stato approvato dal Consiglio regionale in modo trasversale da maggioranza e opposizione con 23 voti favorevoli su 28 presenti”. Nero su bianco e basta parlarne, per cortesia.
Passiamo alle balene. Il 31 luglio il governo danese arresta l’attivista Paul Watson, su mandato internazionale spiccato dal Giappone. Il nostro Paul era diretto verso la gigantesca baleniera Kangei Maru, recentemente costruita dal Giappone che vuole riprendere la caccia alle balene senza l’ipocrita e limitante scusa della ricerca scientifica. “Ma quale ricerca scientifica, vogliamo carne di balena. E basta disturbare”. Avverto che questa è una mia sintesi. La motivazione dell’arresto di Paul è una azione di disturbo risalente al 2010.
E veniamo alla giornata del cane. Il mal di stomaco alla vista del vicepremier Salvini in foto con un cane, che chiede più tutele per gli animali domestici, è garantito per un amante degli animali. Non credo di parlare solo per me. Non posso essere l’unica che si chiede come mai la Lega pasteggia a base di carne d’orso, vuole la caccia con l’arco, vuole la caccia tutti i giorni e a tutte le specie, compresi gli ormai introvabili draghi di terra e i liocorni, e pretende anche di travestirsi da amante dei cani. Per la giornata del cane, forse. Per tutti gli altri giorni, lo vogliono morto, come tutti gli altri animali!
Per le altre disavventure, posso citare i 500 cervi che la regione Abruzzo ha promesso ai suoi cacciatori e a tutti i buongustai che mangeranno “Bambi” al ristorante. E’ sufficiente?