Cronaca Nera

Sharon Verzeni, il sosia di Johnny Depp denunciato per favoreggiamento personale: “Ha inventato conoscenza per un ritorno pubblicitario”

Di nuovo dichiarazioni false sulla morte di Sharon Verzeni: Fabio Delmiglio, noto sui social come sosia di Johnny Depp, ascoltato come teste dagli inquirenti la settimana scorsa, è stato denunciato dall’Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale. L’uomo, infatti secondo quanto comunicano i carabinieri, ha deliberatamente dichiarato il falso allo scopo di assicurarsi visibilità e rafforzare la propria immagine il proprio lavoro.

Il 24 agosto scorso, l’uomo – 50 anni, di professione attore e residente a Brembate di Sopra – aveva detto ai militari della Stazione di Ponte San Spietro di essere in possesso di informazioni sulla donna che sarebbero potute risultare utili alle indagini. Sentito immediatamente dai militari del nucleo investigativo di Bergamo, Delmiglio aveva dichiarato di essere stato avvicinato da Sharon alla fine di luglio, mentre si trovava nel bar dove la donna lavorava come cameriera e di aver avviato con lei uno scambio di messaggi a scopo professionale.

“Alla precisa domanda, se si fosse inventato tutto – si legge nel comunicato ufficiale dei Carabinieri – lo stesso ammetteva la falsità delle proprie dichiarazioni e che si era inventato tutto nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario connesso alle interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione ed audizione in caserma”.

Intanto, i carabinieri hanno dato inizio mercoledì mattina alle ricerche di eventuali reperti utili alla ricostruzione del delitto di Sharon, nonché l’arma che il killer ha utilizzato per compiere l’omicidio. In aiuto dei militari, i volontari del Mu.Re., il Museo Recuperanti di Toscolano Maderno (Brescia). Alle operazioni con il metal detector si è unito anche Paolo ‘Gibba’ Campanardi, anima dell’associazione che si occupa del recupero di reperti bellici della Prima Guerra Mondiale e protagonista del programma tv ‘Metal Detective’, in onda su Discovery. Oltre ai tombini della zona di via Castegnate, la squadra del Mu.Re. e i carabinieri, sta ispezionando con la sua strumentazione anche il parco pubblico di Terno e il capanno in legno del cortile di una scuola.