Musica

“Smettetela di toccarmi e stalkerare amici e parenti”: lo sfogo della cantante Chappell Roan contro alcuni fan. Ecco perché la vita privata degli artisti è inviolabile

Qual è il confine che un "superfan" non dovrebbe oltrepassare con l'artista del cuore? Proviamo a ragionare sulla scia del rispetto per la privacy, anche nel caso del successo

di Andrea Conti

"VOGLIO AMARE LA MIA VITA IN PACE" - 5/5

Poi poche e semplici richieste: “Voglio amare la mia vita, stare all’aria aperta, ridere con i miei amici, andare al cinema, sentirmi al sicuro e fare tutte le cose che ogni singola persona merita di fare. Per favore, smettetela di toccarmi. Per favore, smettetela di essere strani con la mia famiglia e i miei amici. Per favore, smettetela di darmi per scontata. Sono spaventata e stanca. E per favore, non chiamatemi Kayleigh. Mi sento più insicura di quanto mi sia mai sentita in vita mia. C’è una parte di me che conservo solo per il mio progetto e per tutti voi. C’è una parte di me che è solo per me, e non voglio che mi venga portata via”.

Una piccola standing ovation. Parole sacrosante e condivisibili. Naturalmente, come giustamente ha ribadito Chapell Roan, la stragrande maggioranza dei fan non ha manie di “persecuzione” né mettono a repentaglio la vita privata degli artisti. Dimostrazione è stata, parlando di un fatto più recente, la fanbase di Ultimo che si è dissociata apertamente da chi si è presentato davanti alla clinica, dove si trovava la nonna, solo per incontrare il cantautore. Bene, così.

Del resto lo diceva anche un mito del cinema come Marlon Brando: “La privacy non è qualcosa che di cui ho solo la possibilità, è un prerequisito assoluto”.

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