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“Basta con i preconcetti, la pizza non ha limiti”: dopo l’ananas, Gino Sorbillo propone la pizza con l’anguria, ma scoppia la (prevedibile) polemica

Lo storico pizzaiolo napoletano ha proposto la sua nuova versione della pizza con "provola di Agerola, formaggio, olio extravergine e cocomero"

di F. Q.
“Basta con i preconcetti, la pizza non ha limiti”: dopo l’ananas, Gino Sorbillo propone la pizza con l’anguria, ma scoppia la (prevedibile) polemica

Quando si dice “essere alla frutta”, a volte, lo si può intendere letteralmente. Ne deve sapere qualcosa anche Gino Sorbillo, lo storico pizzaiolo napoletano, che per rinfrescare i suoi clienti durante le torride estati partenopee ha pensato bene di aggiungere un ingrediente ‘particolare’ sulla pizza. E, sì, è proprio un frutto, sulla falsa riga di quello presentato qualche mese fa, l’ananas. Il pizzaiolo campano, infatti, ha scelto ‘provocare’ nuovamente i suoi concittadini con una nuova aggiunta in menù: la pizza con l’anguria.

La pizza non ha limiti, mi meraviglio come si gridi ancora allo scandalo se si utilizzino ingredienti che non si usavano prima – ha spiegato Sorbillo a Fanpage.it -. Se c’è una buona arte di fare la pizza, come l’abbiamo noi a Napoli, credo si possano usare anche prodotti salutari e tipici che prima non si usavano. Ad esempio lo speck, le alici, la burrata, gli oli aromatizzati, e così via”.

Quella con l’anguria, dunque, si aggiunge alla pizza con l’ananas, presentata pochi mesi e che aveva incontrato numerose critiche, nonostante adesso sembri essere più apprezzata. “Ho abbinato l’anguria alla provola di Agerola con formaggio e olio extravergine di oliva“, racconta il pizzaiolo. Ma, sui social, sono state tantissime le polemiche degli utenti, che criticano Sorbillo di attaccare la ‘tradizionalità della pizza’. “Gino dovresti pensare a cambiare il tuo comportamento tornare all’originale pizza napoletana”, scrive un utente. Ma Sorbillo ribatte alle polemiche e spiega: “Il buono, se è buono, deve stare al di sopra dei preconcetti. Bisogna insistere nel testare il più possibile, anche abbinamenti nuovi e mai usati. La gente si abituerà anche a questo, come ha fatto per altro: alla fine, l’importante è che la pizza sia buona”, ha concluso il pizzaiolo napoletano.

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