“Non credo sia una vendetta verso Conte e Speranza, credo che ci siano ancora degli aspetti opachi su una cosa che ha avuto un impatto enorme sulla società”. Così il senatore della Lega Claudio Borghi, nel corso di un’intervista a ilfattoquotidiano.it spiega il suo impegno come componente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla “gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-cov-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da Sars-cov-2”. Una commissione fortemente contestata dalle opposizioni che non indagherà sul ruolo delle regioni, molte delle quali a guida centrodestra. “Si è deciso di non indagare sulle regioni semplicemente perché lo dice la Corte Costituzionale che ha ribadito che la gestione della pandemia doveva essere esclusivamente di competenza statale”, afferma Borghi.

Ma è un fatto che la maggioranza di centrodestra, nel corso delle votazioni in Parlamento per l’istituzione della Commissione d’inchiesta, ha bocciato gli emendamenti dei partiti d’opposizione che chiedevano di estendere i poteri di indagine della commissione anche alle Regioni e agli enti locali. “Dire ‘io prendo e chiudo tutto un Paese, faccio un lockdown’ perché? Perché ho visto un video che mi arriva dalla Cina? Mi è sembrato che ci fosse un bias ideologico. Se venivano scientemente ignorati dei dati ed utilizzati solo altri a favore di una tesi politica, senza passare dal Parlamento, con i Dpcm, con dati occultati, mi spiace ma è molto grave. È opportuno che il Paese lo sappia se è successo così”.

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