Si allargano le indagini su Adilma Pereira Carneiro, la donna accusata di essere la mandante dell’omicidio del compagno Fabio Ravasio, 52 anni, travolto da un’auto lo scorso 9 agosto mentre faceva rientro a casa da un giro in biciletta. La “mantide di Parabiago”, esperta di magia nera e assetata di soldi, sarebbe sospettata di altre morti.
Il piano omicida di Pereira – Un lungo articolo del Corriere della Sera riassume la vicenda della donna e dei suoi complici. Pereira è accusata di aver organizzato l’omicidio di Ravasio e di averlo fatto eseguire dal marito Marcello Trifone (i due non sono separati) e dal figlio 25enne Igor Benedito, che era al volante dell’auto pirata. Ieri, poi, si è aggiunto un altro elemento al complicato puzzle: un meccanico di Parabiago è stato fermato dai carabinieri perché ritenuto complice del piano omicida di Pereira.
L’auto – Fabio Oliva, 41 anni, si era occupato della sistemazione della Opel Corsa con cui Ravasio è stato travolto e avrebbe anche consigliato agli esecutori di servirsi proprio di quella macchina, scartando le altre che avevano a disposizione. Dalla ricostruzione del Corriere, risulta che il nome di Oliva era emerso sin dai primi interrogatori dei due uomini assoldati come “pali”, Fabio Lavezzo, il fidanzato di una delle figlie della Pereira, e Mirko Piazza, il “tuttofare” della vittima. Entrambi avevano indicato l’uomo come “il meccanico della famiglia”. Ma il quadro è ancora più ampio, gli investigatori hanno eseguito accertamenti anche su un agente della polizia locale di Parabiago, che però non risulta ancora indagato. Non solo, sempre secondo il Corriere, anche il presunto amante della donna, Massimo Ferretti, 47 anni, ha fatto parte del piano in qualità di “telefonista”. “Mi vergogno a dirlo, ma ho partecipato alle riunioni per ucciderlo perché amo Adilma. Lei mi tiene soggiogato con la magia nera“, avrebbe detto.
Tra magia nera e riti con animali – In effetti, è attorno ad Adilma che l’intero piano prende forma. La donna, originaria di Natal, capitale del Rio Grande do Norte, a detta dell’amante, era una sacerdotessa e “riceveva in corpo gli spiriti”. Faceva riti, era esperta di magia nera ed era molto legata ad un santone brasiliano, cui – sempre secondo il 47enne – avrebbe fatto regali e donato soldi. A conferma delle dichiarazione dell’amante i carabinieri avrebbero trovato nel congelatore della donna parti di animali, come cuori e cervelli, da utilizzare per i riti. Non è tutto, altre due morti sospette sembrano legate alla Pereira. I due mariti precedenti della donna sono entrambi morti, il primo (49 anni) ucciso in Brasile, il secondo, un 48enne di Sedriano, deceduto per un infarto. L’uomo ha lasciato alla donna una casa in Puglia, ancora intestata a lei. Secondo il quotidiano di via Solferino, le vicende dei due uomini non sono ancora entrate nell’inchiesta, ma i carabinieri vogliono vederci chiaro. Il movente dell’omicidio di Ravasio – per cui il giudice ha confermato il carcere per la 49enne e per i complici – è stato proprio il denaro e l’eredità e, anche in Tribunale, la donna è stata raccontata come “vittima della propria cupidigia”.