Che l’inquinamento non faccia bene e stia creando problemi enormi è cosa ovvia e scontata. Ma il tema non coinvolge solo gli esseri umani, ma tutto l’ecosistema della Terra: dal più piccolo esserino al più grande. Una ricerca internazionale, condotta da biologi della Monash University in Australia, ha analizzato i fiumi dal Rio degli Amazzoni alla Senna fino al Tamigi evidenziando che c’è traccia anche di medicinali e di antidepressivi. In particolare la fluoxetina, antidepressivo noto come Prozac, ha colpito le capacità riproduttive dei pesci Guppy, noti come Poeciliidae.
“L’interruzione della plasticità comportamentale e le correlazioni alterate tra tratti critici potrebbero minare la capacità delle popolazioni ittiche di adattarsi alle sfide ambientali, minacciando la loro sopravvivenza a lungo termine“, ha spiegato il professor Bob Wong, della School of Biological Sciences.
I ricercatori così hanno analizzato circa 3.600 pesci Guppy selvatici in alcune vasche riempite di farmaci tra cui il Prozac. Il risultato è stato letteralmente “stupefacente” perché i maschi hanno drasticamente diminuito la loro capacità di riproduzione. Lo sperma, infatti, è risultato notevolmente indebolito. Una minaccia seria per la salvaguardia della specie.