Il maltempo come prima notizia al Tg1 delle 13.30, ma senza alcun collegamento al cambiamento climatico. Ma il fisico del Cnr intervistato non ci sta e denuncia apertamente il taglio di parte di una risposta nella quale faceva proprio riferimento al climate change. Si tratta del climatologo Antonello Pasini, che ha segnalato quanto avvenuto nell’edizione del telegiornale del 28 agosto. E ha commentato: “È pazzesco”. È così scoppiato un caso. Immediata la reazione di Greenpeace Italia, che parla di “censura climatica” al Tg1.

Il taglio “strategico” sul cambiamento climatico – L’esperto ha pubblicato un post sui suoi canali social, che ha suscitato diverse reazioni. “Non ci crederete – ha scritto – ma la mia frase ha subito un taglietto strategico”. Quella originale? “La presenza persistente degli anticicloni africani, impronta digitale del cambiamento climatico nel Mediterraneo – aveva spiegato nel corso dell’intervista rilasciata al Tg1 – ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia”. La frase, però, è stata in parte tagliata, secondo Pasini in modo “strategico” ed è diventata “la presenza persistente degli anticicloni africani ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia”, eliminando ogni riferimento al cambiamento climatico.

Il commento (e lo studio) di Greenpeace – Greenpeace parla di “censura climatica” e non è la prima volta. Basti pensare che a marzo 2024 l’ong ha pubblicato un nuovo rapporto commissionato all’Osservatorio di Pavia, istituto di ricerca specializzato nell’analisi della comunicazione, nel quale si esaminava come la crisi climatica è stata raccontata, fra settembre e dicembre 2023, da cinque quotidiani nazionali, dai telegiornali serali delle reti Rai, Mediaset e La7 e dalle 20 testate di informazione più seguite su Instagram. Si segnalava, in particolare, che in quattro mesi di trasmissioni nessun telegiornale avesse mai indicato un solo responsabile della crisi climatica, ma anche l’aumento delle narrative di resistenza alla transizione energetica, raddoppiate rispetto al precedente periodo di analisi, passando dal 9,7% al 18,4%. “Un sintomo dell’influenza della politica e del controllo del Governo Meloni sulla Rai – secondo Greenpeace – come si evince dal sensibile calo di attenzione della rete pubblica nei confronti della crisi climatica”. Nello studio, infatti, si sottolinea come TG5 e Studio Aperto siano diventati – nel periodo di riferimento – i telegiornali che hanno dato più spazio al riscaldamento del pianeta, con il 2,5% e il 2,4% sul totale delle notizie trasmesse, mentre per la prima volta il TG1 è scivolato all’ultimo posto della classifica”, insieme agli altri tg nazionali.

La replica del Tg1: “Nessuna censura” – In serata è arrivata la replica del Tg1, che in una nota sui social ha sottolineato come “mai, nei suoi numerosi precedenti interventi al Tg1, il signor Pasini è stato censurato relativamente a questioni sul cambiamento climatico, tema di cui il Tg1 si è occupato e si occupa di continuo insieme alla redazione Speciali”. E come è maturata, allora, la scelta di non mandare in onda il nesso tra il maltempo e il cambiamento climatico? A leggere la spiegazione del primo telegiornale Rai, “l’asserita censura ha sorpreso non poco i giornalisti del Tg1, che lo hanno immediatamente chiamato rassicurandolo sul fatto che nessuno lo aveva voluto imbavagliare e che si erano scelte alcune sue frasi di un discorso più ampio per un servizio che durava poco più di un minuto”. La testata ha invitato quindi il climatologo a “tornare a trovarci: lo aiuterebbe a sapere e a capire come, fino a pochi secondi prima della messa in onda, vengono rivisti i servizi del telegiornale e come, in tempo reale, senza censure ma solo con l’impegno dei cronisti del Tg1 per rendere migliore il servizio pubblico, i medesimi cronisti si adoperino con professionalità per gestire in corso d’opera gli ultimi cambiamenti (giornalistici, non climatici)”.

E ancora: “Come dimostrano i tanti collegamenti e i tantissimi servizi andati in onda in precedenza, Pasini ha sempre detto quel che pensava ed espresso liberamente il suo pensiero in materia – si legge – Parlare poi di censura sul cambiamento climatico all’indomani di un servizio del telegiornale, annunciato con tanto di titolo in copertina nell’edizione delle ore 20 sulla scomparsa del ghiacciaio del Flua sul Monte Rosa, suona alquanto curioso. Come curiosa – ha concluso il Tg1 – è la scelta di Pasini di affidarsi ai social prima di sincerarsi con la redazione del Tg1 su cosa fosse successo e sul perché – come sempre accade quando i commenti sono lunghi rispetto ai tempi previsti del servizio e arrivano a ridosso dell’edizione del telegiornale – il suo pensiero non fosse stato riportato integralmente”.

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