“Appoggio a Kiev ma contrari a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini“. Anzi no: “Condivisione sulla posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina“. È un caso il corto circuito sulla nota congiunta dei partiti di maggioranza dopo il vertice a palazzo Chigi tra i leader del centrodestra. Tutto inizia con il testo della nota diffuso dalla Lega che conteneva – nella parte riguardante la politica estera – la frase relativa alla contrarietà del governo italiano ad attacchi dell’esercito ucraino (con armi anche italiane) in territorio russo. Quella frase però non compare nel comunicato “ufficiale” (diffuso da palazzo Chigi e da Fdi) che conteneva invece una formula totalmente diversa e molto più “soft”.
Lega: “Errore dovuto alla fretta” – Così lo stesso ufficio stampa del partito di Matteo Salvini si è affrettato a rendere noto che il comunicato è stato da loro trasmesso “per errore”. “Per la fretta“, fa sapere la Lega, è stata diffusa “una versione del comunicato che poi è stata modificata“. “Non era una modifica di contenuto“, insistono dal Carroccio precisando che “non c’è nessun tipo di scontro” perché “per la maggioranza e il governo rilevano le dichiarazioni rese ieri dal ministro degli Esteri Antonio Tajani“, secondo cui “l’uso delle armi italiane può avvenire solo all’interno dell’Ucraina”. Sta di fatto, però, che la formula utilizzata è stata modificata senza fare alcun riferimento agli interventi militari fuori dai confini ucraini.
Salvini: “Scelta stilista, non c’è nessun caso” – Una “scelta stilistica e non di contenuto” l’ha definita il vicepremier Salvini anche lui intervenuto per cercare di mettere una pezza: “Il testo (inviato per errore ma subito corretto) è stato modificato in pieno accordo con tutti gli altri leader”, afferma il leader della Lega. “Si tratta di un semplice errore, non c’è alcun problema o ‘caso’ nella maggioranza, abbiamo ribadito la linea del governo che la Lega ha sempre sostenuto”, ha aggiunto Salvini.
Le reazioni – La nota congiunta sottolineava comunque la “totale sintonia” di Meloni, Tajani e Salvini “su tutti i dossier, a partire dalla politica estera“. Un “errore” che non passa inosservato. “Sono talmente in ‘totale sintonia’ che hanno dovuto cancellare la nota ‘congiunta’ fatta circolare dai grandi amici dell’Ucraina della Lega. Sarebbero ridicoli, se non fossero tragici, patetici. Sulla pelle degli ucraini”, afferma il senatore Pd Filippo Sensi. “Dal pasticcio della nota stampa che doveva essere congiunta e poi non lo è, emerge il ricatto della Lega al governo sull’Ucraina”, commenta la deputata dem Lia Quartapelle sui social: “Non è bastato tenerli lontani dai ministeri degli esteri e della difesa. Tanto la linea la fanno loro. Un bel quadretto della ‘leadership’ di Meloni”, aggiunge. “Altro che ‘scelta stilistica’, caro Salvini. La differenza tra lasciare nel comunicato quel passaggio o toglierlo è come quella tra stare sulle posizioni di Orban o su quelle dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e del Regno Unito. Se non lo capite, sono problemi seri. Se lo capite, e fate finta di nulla, è ancora peggio“, afferma sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato.