Niente scarcerazione per l’ex Br Leonardo Bertulazzi, arrestato giovedì a Buenos Aires dopo 44 anni di latitanza. La giustizia argentina ha, infatti, respinto la richiesta presentata dalla difesa, lo riferiscono all’Ansa fonti del tribunale che sovrintende la causa. La decisione è stata presa dalla giudice Maria Romilda Servini de Cubria al termine di un’udienza tenuta venerdì durante la quale è stato convalidato ufficialmente l’arresto dell’ex membro della colonna genovese delle Brigate rosse.
L’avvocato d’ufficio del 71enne nel pomeriggio si è riunito per almeno un’ora con la responsabile della Commissione nazionale per l’assistenza e la protezione ai rifugiati. Al termine dell’incontro il legale ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla strategia difensiva. È probabile che la riunione sia stata organizzata per chiarire su quali basi sia stato revocato lo status di rifugiato di Bertulazzi (ottenuto nel 2004), consentendone così la cattura.
La situazione attuale di Bertulazzi, precisano inoltre le fonti all’Ansa, è “diversa” da quella che portò la stessa giudice Servini a ordinare la scarcerazione dell’ex membro della colonna genovese delle Br dopo il primo arresto avvenuto sempre a Buenos Aires nel 2003. In quell’occasione la giudice considerò il fatto che l’ordinamento giudiziario argentino non riconosce le sentenze emesse in contumacia ma “il fatto che lo stesso Bertulazzi abbia successivamente fatto una richiesta formale di prescrizione della sentenza rappresenta un riconoscimento implicito della condanna“, affermano le fonti del tribunale federale. L’ex Br è attualmente detenuto presso l’Unità di investigazione antiterrorismo (Duia) della Polizia federale argentina.
Bertulazzi deve scontare 27 anni per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata. Ma potrebbero dilatarsi i tempi per l’estradizione dall’Argentina. La difesa ha più di una carta da giocare per rallentare la procedura. Secondo gli accordi bilaterali Italia-Argentina, Roma ha 45 giorni per presentare la richiesta di estradizione. Nel frattempo tuttavia, Bertulazzi può presentare ricorso contro le autorità del Paese sudamericano che gli hanno ritirato lo status di rifugiato: nel caso l’ex Br vincesse la causa, decadrebbe la possibilità di trasferirlo in Italia. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui il giudice che sarà chiamato a decidere sul caso della sua estradizione desse parere positivo, Bertulazzi avrà la possibilità di opporre un ricorso. E solo al termine dell’iter legale, che terminerà con una sentenza definitiva nel terzo grado di giudizio, si saprà se potrà essere effettivamente estradato in Italia.
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La Redazione
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - "Ho letto su diverse testate il mio nome come organizzatore della mostra sul Futurismo, e ci tengo a smentire questa notizia perché questo non è vero e non dirlo non sarebbe rispettoso verso chi è l'effettivo curatore. Non sono io perché non ne avrei titolo. Io faccio parte del comitato scientifico ma con un altro ruolo, un ruolo ben preciso che non è quello di organizzare l'esposizione". Risponde così Federico Palmaroli in arte 'Osho', contattato dall'Adnkronos per raccontare la grande mostra sul Futurismo in programma alla Galleria d'Arte Moderna di Roma a fine ottobre- primi di novembre fortemente voluta dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
"Il curatore è Gabriele Simongini, che è uno storico dell’arte e che se ne occupa assieme ad altri dal punto di vista scientifico. Capisco che sia divertente scrivere che sia io a 'organizzare la mostra' per fare un po’ di hype, ma non è assolutamente così", sottolinea Palmaroli. Che affonda: "Quello che scrivono certi giornali per suscitare ilarità nella gente, facendo credere che sia tutto fatto 'alla buona', svilisce il senso di una mostra che dovremmo essere contenti di avere nel nostro Paese. Capisco che molti preferirebbero che fosse organizzata una mostra sul maresciallo Tito, ma il Futurismo è una avanguardia italiana che merita di essere conosciuta in tutti i suoi aspetti".
360 opere circa, un centinaio tra libri e manifesti, un'esposizione che contempla anche aerei, automobili e motociclette d'epoca e che sulla carta si avvia ad essere un grande evento culturale per il Paese. "Saranno esposti anche strumenti scientifici perché la mostra illustrerà il rapporto tra arte e scienza -spiega il vignettista romano, da sempre grande appassionato e cultore del Futurismo- Tutti i maggiori musei italiani che hanno opere futuriste hanno contribuito alla mostra e ci saranno anche prestiti dall’estero".
Palmaroli dunque spiega nel dettaglio quale sarà il suo ruolo: "Siccome il Futurismo è stato un movimento che ha visto l’espressione artistica non solo nella pittura, scultura e letteratura, ma anche in altri ambiti, come moda, cucina, teatro, architettura e musica, l’idea che mi è venuta è quella di dedicare dei momenti, all'interno della mostra, anche ad altri aspetti, secondo un nuovo concept di mostra -dice il vignettista- Ho ideato dunque dei talk di approfondimento su questi cinque temi per farli conoscere, dato che il futurismo ci dà la possibilità di farlo per la sua ecletticità. Un modo per rendere omaggio, fino in fondo, al suo fondatore Filippo Tommaso Marinetti a quasi ottant'anni dalla sua scomparsa".
Il titolo del progetto è 'Vita futurista'. "Saranno dei talk dinamici, daremo una rappresentazione viva di come il futurismo si sia manifestato in questi ambiti artistici", dice ancora 'Osho'. Che sulle polemiche di questi giorni intorno alla ministero e alla mostra, taglia corto: "Queste polemiche non so da chi son nate, ma credo si stia cercando di sminuire questa mostra. Molte polemiche sono puramente ideologiche, io non ci voglio entrare, perché non so chi le abbia sollevate". Poi una chiusa eloquente: "La mostra non ha colori politici, gli unici colori saranno quelli delle tinte dei quadri di Depero, Balla e tanti altri artisti", conclude 'Osho'.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - "Se a fine giugno del 2024 solo il 38% dei provvedimenti attuativi previsti dalla legge di bilancio precedente sono stati adottati significa che il governo sta iniziando a annunciare nuove promesse con ancora ben più della metà delle precedenti non attuata (fonte dati Palazzo Chigi). E finché la politica si limita a promettere e non si impegna a fare accadere le cose, non può cambiare la vita e il futuro delle persone. E continuerà a non svolgere il compito che invece ha. Speriamo che il governo abbia un sussulto e passi dalle promesse ai fatti”. Lo scrive sui social Elena Bonetti, vicepresidente di Azione.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - "Con cadenza ormai quasi quotidiana, occorre intervenire per smentire fake-news diffuse da certa stampa di sinistra. Oggi il tema riguarda la peste suina e la siccità, due piaghe che hanno colpito l'agricoltura italiana e per contrastare le quali il Ministero dell'Agricoltura è intervenuto prontamente dando risposte concrete. Lo dicono i dati diffusi da Agricat, società che per conto del Ministero è incaricata di erogare indennizzi a seguito di eventi catastrofali che interessano le sole produzioni agricole. Fino a quando certi giornali continueranno a ritenere i lettori così sprovveduti da credere ai loro pretestuosi attacchi a mezzo stampa? Ma le solite falsità non fermeranno l’azione del governo Meloni e in particolare, in questo caso, quella del ministro Lollobrigida a cui si deve il rilancio delle produzioni italiane e la tutela del nostro patrimonio gastronomico”. Lo dichiara in una nota Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - "L’occupazione in Italia raggiunge un aumento record pari a +56 mila occupati. L’Istat evidenzia come tale crescita sia trainata dalle donne e dagli autonomi. Già il 2023 vedeva +437 mila occupati permanenti e in questo caso resta forte la spinta dell’occupazione stabile. Questi dati confermano che il cambio di impostazione sul fronte lavoro voluto dal Governo Meloni ha dato e continua a dare ottimi risultati. Grazie al decreto Coesione già da settembre si verificherà un’ ulteriore spinta occupazionale soprattutto per i giovani e le donne nelle regioni del Sud Italia. Saranno introdotti tre incentivi bonus per le assunzioni stabili, avvantaggiando le categorie solitamente con maggiori difficoltà. Le efficaci politiche del Governo stanno producendo risultati mai sperati soprattutto nel Sud Italia". Così Alberico Gambino, eurodeputato e vice coordinatore della Campania di Fratelli d’Italia.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - "E' bastata quella foto fuori dalla Cassazione di alcuni leader di queste forze politiche che dicevano: 'stiamo dando un messaggio al Paese di unità e di compattezza' per rompere improvvisamente l'incantesimo e per introdurre un meccanismo di possibile competitività all'interno della logica del nostro Paese. Ma una alleanza politica non è l'uno più uno più uno né dei partiti né dei contenuti. È giusto partire dai contenuti ma bisogna avere in testa un'idea e, a mio giudizio, l'idea forte è quella su che tipo di società noi abbiamo in mente di costruire nell’era della rivoluzione digitale e della trasformazione del capitalismo”. Lo ha detto il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, intervenendo a Pesaro alla Festa dell'Unità sui rapporti all'interno del centrosinistra.
“Io penso che con pazienza, con tenacia, con capacità di entrare nel merito, con reciproco ascolto, con un metodo che sia di reciproca fiducia e reciproca stima sia possibile dare una prospettiva diversa all'Italia perché, se ci mettiamo a discutere del passato, tra noi troveremo sempre qualcosa che ci divide. Ma, se ci mettiamo a discutere del futuro, io penso che troveremo sempre qualcosa che ci unisce per il bene di questo Paese”, ha concluso Borghi.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - “Questo governo viene guardato quantomeno con un aggrottamento di ciglia sul piano atlantico e anche l'incidente della frase messa e non messa all'interno delle conclusioni di quel vertice, e non si capisce bene se è dolo o colpa grave, se è un avviso ai naviganti o un segnale scritto con l'inchiostro simpatico fra loro, quello che si scriveva poi a un certo punto scompariva, 'però io ti avevo mandato il messaggio', quella cosa lì rischia di porre l'Italia in una condizione di osservato speciale”. Lo ha detto il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, intervenendo alla Festa dell'Unità a Pesaro.
“Questa è una delle cinque talpe che sono in azione sotto il terreno su cui si poggia il governo Meloni. Le altre sono lo schema europeo: non era mai accaduto nella storia della Repubblica italiana che l'Italia votasse contro la governance europea. Terza talpa, è l'autonomia differenziata. La quarta questione che sta scavando profondamente – ha proseguito Borghi - è la situazione socio-economica: siamo alla vigilia di una complessa legge di bilancio con il prefisso da zero virgola di crescita, con la produzione industriale che è a meno 3,7 per cento rispetto al mese di maggio dello scorso anno e con i servizi che stanno facendo segnare un meno davanti. Il quinto è la rottura dello status quo all'interno della destra e si chiama Vannacci”.
“Quanto scaveranno queste cinque talpe? Noi non lo sappiamo, ma sappiamo che scaveranno e allora bisogna farsi trovare pronti. Quale sarebbe la reazione della Lega di fronte a 25 milioni di italiani che dicono di no? Starebbe ancora all'interno di un governo di questa natura oppure riprenderebbe la propria libertà di azione? - si è chiesto il senatore Iv - Sono tutti interrogativi che ci sono sul campo ma che ci impongono una risposta, perché gli elementi, così come sono, stanno dicendo che loro potrebbero avere innescato la china discendente dopo almeno due anni di consensi diffusi e di, come dire, apparente capacità di dare risposta a tutti”.
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - “Dopo le sbandate dei giorni scorsi è bene che Meloni e Tajani chiariscano in Parlamento quale sia le linea di politica estera dell’Italia, in particolare sull’Ucraina. Se è rimasta quella del pieno sostegno alla resistenza di Kiev all’aggressione putiniana, nel solco della posizione della Ue e della Nato, oppure se dietro i distinguo sempre più netti, anche nelle parole del Ministro degli Esteri sul fatto che l’Ucraina non possa utilizzare le armi fornite dall’Italia come meglio ritenga, si prefiguri un cambio di linea. Il dubbio è ormai più che lecito, e auspico venga fugato”. Lo afferma il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova.
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