Mostra del Cinema di Venezia

“Babygirl parla di sesso e desiderio, dei nostri sentimenti più intimi, dei nostri segreti e del matrimonio”: Nicole Kidman al Festival di Venezia

L'attrice ha presentato il thriller erotico di Halina Reijn, in concorso

Dopo Angelina Jolie, alla Mostra del Cinema di Venezia è sbarcata un’altra diva di Hollywood: Nicole Kidman. L’attrice è giunta al Lido per presentare “Babygirl”, il thriller erotico di Halina Reijn, in concorso. Accolta da un’ondata di flash e dal calore dei fan, la Kidman ha sfoggiato un look semplice, ma elegante con un sofisticato abito nero, con gonna larga al polpaccio e corpetto aderente che ne esaltava la silhouette, scollatura a V e immancabili occhiali da sole. A completare il look un paio di sabot bianchi con il tacco e una perfetta coda alta.

Al suo fianco Antonio Banderas, che ha salutato con calore il pubblico veneziano, e le giovani promesse Sophie Wilde e Harris Dickinson. Proprio quest’ultimo, interprete dello stagista che nel film intreccia una relazione proibita con il personaggio della Kidman.

“È un film che parla di sesso e desiderio, dei nostri sentimenti più intimi e dei nostri segreti, del matrimonio, di verità, potere, consenso. – ha spiegato l’attrice in conferenza stampa – È una storia liberatoria, raccontata con lo sguardo di una donna. Il film ci lascia esposti, vulnerabili e spaventati, ora lo consegniamo al mondo. Siamo tutti un pò nervosi. Ma realizzare il film con queste persone è stato delicato, intimo e molto, molto profondo”.

E ancora: “È stato avvincente sentirsi nelle mani di Halina (Reijn, la regista, ndr). Con lei non mi sono mai sentita sfruttata. Mi sono sentita sempre protetta e parte del processo di lavorazione, era la storia di cui volevo far parte, che volevo raccontare, e ogni parte di me era impegnata per questo obiettivo. È importante sentirsi sicura con il regista, perché ti abbandoni completamente a lui. Non penso a come usare il mio corpo, ma a come devo raccontare la storia, qual è la visione e come posso aiutare a farla arrivare. Il mio apporto è dare tutta me stessa, con grande apertura e e disponibilità. Non conosco altre modalità. Il racconto del rapporto tra le donne e il loro corpo è uno dei motivi per cui ho deciso di fare questo film”.