I tifosi delle varie Ferrari, Red Bull e McLaren non si pongono certo la questione del giro d’affari generato da un gran premio di Formula Uno, intenti com’è giusto che sia a seguire le imprese di monoposto da sogno, guidate dai loro beniamini.

Ad occuparsene è stato invece il Censis, in uno studio commissionato dall’Aci e illustrato proprio a ridosso del del Gran Premio di Monza, in corso di svolgimento proprio questo week end. Una kermesse, quella brianzola, che stando ai dati presentati vale circa 142 milioni di euro, al netto dei pur ingenti costi di organizzazione: una stima effettuata basandosi sui numeri del 2023, che comprendono tutti i volumi generati dall’indotto. Stessa procedura effettuata anche per l’altra grande gara che ci riguarda da vicino: quella di Imola, che vale invece 80 milioni di euro.

Nello specifico, si parla di spese per biglietti, merchandising, trasporti, alberghi e ristorazione. A cui vanno ad aggiungersi i denari portati dalla messe di stranieri (300mila, lo scorso anno) che “calano” in Lombardia, tra cui diversi big spender, che approfittano della vacanza italiana per shopping di lusso nelle più rinomate vie milanesi. Proprio a Milano, nella settimana che precede la gara, si calcola che gli sponsor organizzino circa un’ottantina di feste, che vanno ad aggiungersi agli eventi open organizzati nelle piazze: facile immaginare la ricaduta economica sul territorio. Per non parlare di chi coi bolidi di F1 ci lavora, tra tecnici, ingegneri, addetti vari: circa tremila persone che arrivano una settimana prima e alloggiano nei dintorni dell’autodromo.

A questo, secondo l’analisi del Censis, c’è da aggiungere il “peso” delle ricadute economiche a lungo termine sull’industria italiana: 80 milioni di euro ogni anno, legati soprattutto alle aziende che si occupano di meccanica e motori. E che, con ogni probabilità, sono in grado di attrarre altri clienti e investitori.

Tornando al territorio, non si può trascurare la valorizzazione che un evento del genere porta sia alla Provincia che alla Regione. Si tratta anche in questo caso di benefici immateriali a lungo termine, che lo studio stima in circa 50 milioni di euro (36, nel caso di Imola) all’anno.

Non bisogna poi dimenticare i plus a livello di comunicazione. Il valore potenziale della copertura mediatica dei due Gran Premi di Monza e Imola è di circa 200 milioni di euro, considerando gli oltre 150 milioni di spettatori live in 200 Paesi, a cui si devono aggiungere almeno altrettanti in differita o che guardano solo gli highlight prodotti dalle oltre 50 emittenti autorizzate o dal canale ufficiale F1 (con 8 milioni di iscritti), i 2,5 miliardi di contatti sulla rete e, ultimo ma non da ultimo, l’incalcolabile numero di rilanci sui social a livello mondiale. Insomma, una specie di pietra filosofale per la pubblicità.

“Da questi numeri appare del tutto evidente che, negli ultimi sette anni (2017-2024, escludendo, ovviamente 2020 e 2021, per i gravi e imprevedibili problemi generati dal Covid) grazie al GP di Monza è rimasto sul territorio, considerando una media annua prudenziale di oltre 100 milioni all’anno, più di mezzo miliardo di euro”, ha commentato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani.

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