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Meloni ufficializza la candidatura di Raffaele Fitto a commissario Ue: “Una scelta dolorosa ma necessaria”

Nessun colpo di scena. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la riunione del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi, ha annunciato l’indicazione di Raffaele Fitto come commissario europeo. “Oggi stesso comunicherò alla presidente von der Leyen il nome” di Fitto come commissario europeo “e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso tempo entusiasmante”, ha detto Meloni in cdm definendola “una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria“. “Si tratta – ha aggiunto – di una scelta delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni. La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati”.

L’attuale ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr si appresta così a fare le valige per Bruxelles. Quale ruolo andrà a ricoprire in Commissione non è ancora noto ma la presidente del Consiglio assicura che il governo continuerà “a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia“. “Nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto”, ha aggiunto la premier. “Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi. E, oggi, possiamo contare anche su una ritrovata stabilità politica e una solidità economica che pochi altri hanno nel resto d’Europa”, ha concluso Meloni.

Prima del cdm sempre a Palazzo Chigi si è tenuto il vertice di maggioranza tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vice e segretari di Forza Italia e Lega Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi. Una riunione durata più di tre ore. Durante il vertice “i leader hanno rinnovato il patto di coalizione, garanzia di efficacia e concretezza dell’azione di governo. Un bilancio positivo sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell’occupazione“, si legge nella nota congiunta. Comunicato che ha provocato anche qualche problema: la nota diffusa dalla Lega infatti conteneva una frase relativa alla contrarietà del governo “a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini. Riferimento modificato, nella nota ufficiale, con la formula “Condivisione sulla posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina“. “Per la fretta“, ha fatto sapere la Lega, è stata diffusa “una versione del comunicato che poi è stata modificata“.

I partiti di governo fanno comunque sapere, nella nota congiunta, di essere in “totale sintonia su tutti i dossier, a partire dalla politica estera“. Sottolineando “l’unità della coalizione“, gli alleati assicurano che “la prossima legge di bilancio, come le precedenti, sarà seria ed equilibrata, e confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono”. “Da trent’anni il centrodestra conferma la propria solidità e compattezza, con la capacità di trovare sempre la sintesi tra le diverse identità che lo compongono e dare risposte ai cittadini”, conclude la nota. Per la capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, Chiara Braga, “non è la ricetta della carbonara. Qual è la politica estera del governo? Che peso ha la Lega sulla nostra posizione in Europa? Come sostenere l’Ucraina non può essere oggetto di trattative per la tenuta della maggioranza. Ieri la cancellazione dell’assegno unico, oggi il ruolo dell’Italia in Europa: un pessimo rientro e molte preoccupazioni per il paese in uno scenario geopolitico sempre più complesso”, conclude Braga.