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Raid di Israele su un mezzo umanitario a Gaza: “Erano assalitori armati”, ma l’Ong smentisce. Idf: “Ucciso capo di Hamas a Jenin”

Il convoglio umanitario dell’organizzazione non governativa Anera stava trasportando forniture mediche e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, quando è stato colpito da un raid israeliano. Tel Aviv si è difesa dicendo che l’obiettivo era quello di colpire “assalitori armati” che cercavano di catturare il veicolo. Ma secondo la ong, le persone uccise nell’attacco erano dipendenti della società di trasporti con cui stava lavorando.

L’agenzia di stampa palestinese Wafa, fa sapere che nelle ultime 24 ore sono state uccise a Gaza 23 persone, tra loro anche sei civili tra cui donne e bambini. E anche sull’altro fronte, quello aperto nei giorni scorsi da Israele in Cisgiordania, Tel Aviv legittima il massacro della popolazione palestinese con la lotta al terrorismo. I risultati dell’operazione nel West Bankdefinita dall’Onu “una violazione del diritto internazionale che miete vittime tra i civili”– sono stati diffusi attraverso un comunicato congiunto di esercito (Idf), agenzia di sicurezza e polizia. Israele ha fatto sapere di aver ucciso il capo di Hamas a Jenin, Wassem Hazem, e altri due due terroristi che si trovavano con lui.

Il raid sul convoglio umanitario – L’Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco aereo su un convoglio di aiuti umanitari a Gaza con l’obiettivo di colpire “assalitori armati” che cercavano di catturarlo. Tuttavia, la ong che aveva organizzato gli aiuti sostiene che le vittime del raid erano dipendenti della società di trasporti con cui stava lavorando. Lo riporta il quotidiano inglese Guardian.

Il convoglio, dell’organizzazione non governativa statunitense Anera stava trasportando forniture mediche e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il suo percorso era stato coordinato in anticipo con l’Idf per prevenire il bombardamento dei veicoli di soccorso, sottolinea il giornale. “Questo è un incidente scioccante. Il convoglio, coordinato da Anera e approvato dalle autorità israeliane, comprendeva un dipendente di Anera che fortunatamente è rimasto illeso“, ha detto la direttrice della ong per la Palestina, Sandra Rasheed. “Tragicamente, diverse persone, tutte impiegate dalla società di trasporti con cui lavoriamo, sono rimaste uccise nell’attacco. Erano nel primo veicolo del convoglio”, ha aggiunto. Secondo notizie non confermate provenienti da Gaza, cinque persone sono state uccise nel raid aereo.

Idf: “Operazione antiterrorismo a Jenin” – Le forze israeliane hanno fatto sapere di aver ucciso il capo di Hamas a Jenin (Cisgiordania), Wassem Hazem, e altri due due terroristi che si trovavano con lui, Maysara Masharqa e Arafat Amer. L’operazione è avvenuta nell’area della Samaria settentrionale. “Hazem era coinvolto nell’esecuzione e nella direzione di attentati con armi da fuoco e bombe, e sviluppava continuamente le attività terroristiche nell’area della Giudea e della Samaria”, si legge nella nota. Dal 7 ottobre 2023, in Cisgiordania sono state uccise dalle forze armate israeliane circa 650 persone.

Il governo spagnolo ha chiesto oggi espressamente a Israele di fermare le operazioni militari che sta effettuando negli ultimi giorni in Cisgiordania, insistendo sulla necessità di rispettare la legalità internazionale e facendo appello a una ‘de-escalation’.

“Per la Palestina fase più pericolosa dal 1948” – L’Ambasciatore palestinese all’Onu, Riyad Mansour, ha descritto il periodo attuale come uno dei più pericolosi della storia palestinese dalla Nakba del 1948, segnata da massacri, sfollamenti forzati e spoliazioni del popolo palestinese. Durante il suo intervento alla 50ma sessione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), tenutasi in Camerun, Mansour ha sottolineato che il popolo palestinese continua a soffrire di questa ingiustizia storica a causa della mancanza di uno sforzo collettivo internazionale per sostenere i suoi diritti, tra quello cui all’autodeterminazione, all’indipendenza e al ritorno in patria.

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus accoglie con favore il via libera alla tregua sanitaria per vaccinare contro la poliomielite i bambini di Gaza. “Una campagna di vaccinazione contro la polio a Gaza dovrebbe iniziare il 1° settembre. Accogliamo con favore l’impegno per le pause umanitarie in aree specifiche e la sospensione degli ordini di evacuazione per l’attuazione della campagna”, ha scritto nel suo account su X. Ghebreyesus sottolinea però anche come “l’unica medicina duratura è la pace” e “l’unico modo per proteggere completamente tutti i bambini di Gaza è un cessate il fuoco”.

Circa 1,2 milioni di dosi di vaccino contro la poliomielite sono già state consegnate a Gaza. Serviranno per immunizzare 640mila bambini, a partire dal primo settembre.