Cronaca Nera

Sharon Verzeni, chi è Moussa Sangare: i maltrattamenti, la passione per il rap e una sagoma per lanciare i coltelli in casa

Ha 31 anni, è nato a Milano da genitori africani ed è indagato per maltrattamenti in famiglia. Questi i primi elementi su Moussa Sangare, l’uomo che ha confessato di aver aggredito Sharon Verzeni perché “voleva uccidere qualcuno”. Disoccupato, forse con problemi psichici, l’uomo è tecnicamente incensurato, ma su di lui pende un’inchiesta per aver minacciato con un coltello la madre e la sorella. Contro quest’ultima la lama sarebbe stata puntata alla schiena. Come è stata colpita, tre volte, la 33enne uccisa la notte del 29 e il 30 luglio.

Il raptus – “Ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa” ha confessato l’uomo sentito prima come testimone e poi affiancato durante la notte da un avvocato. Il fermo è stato poi disposto alle 4.30. Davanti agli inquirenti l’uomo ha pianto e si è detto “dispiaciuto”. Sangare viveva da solo a Suisio proprio dopo essere stato denunciato dalla famiglia. Era un abituale frequentatore della piazza di Terno d’Isola, ma la sera che ha ucciso la donna, dopo esser uscito da casa con 4 coltelli, non c’era passato. Per identificarlo non sono bastate le immagini riprese dalla telecamera mentre era in bicicletta in via Castagnate, ma della sua identità si è avuto conferma da altre telecamere.

Prima di scegliere “come vittima” Sharon Verzeni, l’uomo “avrebbe puntato il coltello” contro due ragazzini di 15 e 16 anni “minacciandoli”. Per questo la procura ha invitato i due minori “vicini alla scena del crimine” e “a presentarsi in una caserma delle forze dell’ordine”. I due adolescenti potrebbero fornire qualche elemento sullo stato dell’uomo che, secondo le prime risultanze, non aveva bevuto né assunto droghe.

Il rap e il sogno di X Factor – Sangare in passato ha avuto delle collaborazioni con Izi e Ernia, due rapper italiani. Anni fa ha collaborato alla canzone ‘Scusa di Izi”, ha detto un ragazzo che lo conosceva di vista, indicando il video da 14 milioni di visualizzazioni su YouTube e che porta anche la firma di ‘Moses Sangare’. “Aveva davanti una carriera, so che voleva anche partecipare a X Factor“. Il suo nome d’arte compare anche nel video di una canzone del rapper Ernia insieme a Izi dal titolo ‘Fenomeno’. Sotto i video delle canzoni si moltiplicano i commenti: “Le scuse non bastano per quello che hai fatto”. “Levate la canzone e la visibilità a sto malato”. “Chi avrebbe immaginato che questa canzone sarebbe diventata la colonna sonora di un crimine”. “Grande Moses ti seguo da quando non uccidevi le donne”. E ancora, “Ci pensate che per tanti anni molti abbiamo urlato un ritornello di quello che oggi si è rivelato un assassino? Non so se riuscirò ad ascoltarla come prima”. “Chissà se non volesse dire qualcosa, con questo feat nella canzone”.

La grigliata dopo l’omicidio – Due giorni dopo l’omicidio Sangare ha partecipato a una grigliata insieme con altri amici. “Era un ragazzo tranquillo, amici da quando eravamo piccoli” dice a LaPresse un compagno di scuola. Molto scossi gli amici di Suisio che raccontano come dopo il viaggio negli Stati Uniti fosse cambiato. “Era una persona buona, era stato in Inghilterra e poi negli Stati Uniti poi era tornato ma era cambiato, diceva che vede auree, energie. Per noi è difficile da credere, immaginiamo sia stato un raptus. Voleva sfondare con il canto, per vivere faceva lavori saltuaria come in pizzeria”.

La sagoma in casa All’interno della casa occupata da è stata trovata dai carabinieri una sagoma di cartone a forma di essere umano per esercitarsi a lanciare coltelli.
A quanto ricostruito dagli inquirenti, il trentunenne l’avrebbe utilizzata come una sorta di bersaglio per allenarsi con il coltello. Per questo motivo, essendo un elemento collegato all’indagine, il cartonato è stato posto sotto sequestro. La sagoma mostra i segni di alcune coltellate.