Politica

Ucraina, Patuanelli (M5s): “Bisogna dire basta al supporto militare per poter avviare tavolo di pace con Putin”

“La segreteria di Elly Schlein si sta dimostrando molto più sensibile ai temi che il Movimento 5 stelle da tanto tempo provava a portare sul tavolo del dibattito politico, dal salario minimo alla sanità, alla necessità di affrontare il tema delle disuguaglianze, che nel Paese ci sono e vanno diminuite, e poi il tema del diritti. È chiaro che su questi temi c’è stata una grande discontinuità del Pd di Schlein rispetto alla ‘agenda Draghi’ proposta da Enrico Letta. Questo ovviamente sta agevolando notevolmente il confronto con il Partito Democratico”. Così il senatore M5s, Stefano Patuanelli, nel corso di un’intervista a ilfattoquotidiano.it parla del Pd guidato da Elly Schlein. Ma sul tema dell’invio delle armi in Ucraina restano le distanze. “Il Partito Democratico anche su questo ha diverse anime ed ha candidato in Europa l’ex direttore di ‘Avvenire’ (Marco Tarquinio, ndr) che mi sembra abbia una posizione molto aderente a quella del Movimento 5 Stelle, ma – osserva Patuanelli – il tema della politica estera non si può declinare esclusivamente su ‘armi si, armi no all’Ucraina’. È chiaro che riguardo alla postura sulla politica estera complessiva, credo che si possano coniugare quella M5s con quella Pd”. Il Senatore 5 stelle aggiunge. “In Ucraina c’è stata un’invasione da parte di Putin in Ucraina, ne diamo letture probabilmente diverse diverse, io non ho mai pensato che Putin volesse arrivare a Lisbona come qualcuno ha detto. Putin aveva un obiettivo che ha raggiunto nelle prime due settimane del conflitto e lì si è fermato e non si è mosso sostanzialmente di un millimetro, però diciamo che per risolvere questo conflitto serve un elemento di discontinuità. A nostro avviso l’unico elemento di discontinuità possibile è quello di dire ‘noi non diamo più un supporto militare’ perché ci deve essere un confronto, un tavolo di pace, e il tavolo si fa con il cattivo, con il nemico, non si fa con l’amico. E quindi è chiaro che deve esserci Putin a quel tavolo“. E conclude: “Su questo con il Partito Democratico abbiamo una posizione diversa, ma se avessimo la medesima posizione su tutti gli argomenti di discussione saremmo un unico partito, non partiti che dialogano per dare risposte ai cittadini. Stiamo cercando di fare un percorso unitario per dare una prospettiva diversa a questo governo di destra”.