F1 & MotoGp

Dai trionfi nei kart a quel test sbalorditivo a Imola: così Andrea Kimi Antonelli ha convinto Toto Wolff a portarlo in Formula 1 a 18 anni

La serietà e un ottimo inglese per rispondere alle domande, con accanto Toto Wolff e George Russell, suo compagno futuro in pista, sullo stesso palchetto. La sala stampa del motorhome Mercedes, al terzo piano, è gremita di gente che aspetta di incontrarlo e potergli fare le domande. Poi grandi abbracci con gli uomini del team […]

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La serietà e un ottimo inglese per rispondere alle domande, con accanto Toto Wolff e George Russell, suo compagno futuro in pista, sullo stesso palchetto. La sala stampa del motorhome Mercedes, al terzo piano, è gremita di gente che aspetta di incontrarlo e potergli fare le domande. Poi grandi abbracci con gli uomini del team e la firma sul contratto, prima di correre nel paddock di Formula 2 per preparare la gara-1 di F2 sulla Prema. Per Andrea Kimi Antonelli è una giornata storica, che cancella il botto di venerdì nelle FP1: l’ufficialità del suo approdo come pilota ufficiale Mercedes dal 2025 è arrivata di mattina presto, prima della presentazione poco dopo le 11. Una conferma preannunciata già da diversi mesi, un sogno che diventa realtà per un fresco 18enne bolognese che ha stupito tutti e bruciato le tappe.

Il talento in pista, Kimi lo ha messo da subito. Sin ai tempi del kart, dove per la prima volta è salito a cinque anni e mezzo, spinto da un padre, Marco, ex pilota nel Superturismo e ora con un team impegnato nelle categorie GT e Formula 4. Antonelli jr., nato nell’agosto 2006, si è avvicinato al mondo delle quattro ruote debuttando nel maggio 2015 nella categoria 60cc del Campionato Easy Kart. I successi sono subito arrivati: un terzo posto nella Coppa Italia Aci Karting di Viterbo e al Trofeo delle Industrie di Lonato, poi nel 2017 quello in Wsk Super Master Series (Castelletto). Risultati che gli valgono la chiamata di Toto Wolff alla Mercedes, che nel 2018 lo inserisce nel programma giovani Mercedes — facendogli firmare un contratto nel weekend del GP di Monaco — proprio nello stesso anno nel quale si prende la Winter Cup e il Wsk Champion Cup di Lonato, oltre al Rok International Final. Il mentore per l’ingresso nelle Frecce d’Argento è Gian Carlo Minardi, l’ex team principal di F1 e uomo nel destino di Kimi, presente oggi a Monza per celebrarlo.

Dopo altri successivi trionfi nel 2019 — in particolare nella Wak Open Cup, nella Wsk Euro Series, nella Wsk Super Master Series, oltre a un secondo posto nel Cik Fia Euro Series — e poi nel 2020 e 21 — la vittoria nel Campionato europeo Cik FIA Ok — per Kimi arriva così il momento dell’approdo sulle monoposto. E sono altri trionfi: nel 2022 il campionato di Formula 4 Adac (che si corre negli Emirati Arabi) e di F4 italiana, poi l’anno seguente il trionfo all’esordio in Formula Regional europea e in quella del Medio-Oriente. Successi che convincono definitivamente Toto a farlo salire in Formula 2, sempre con la Prema, saltando la Formula 3 e conquistando così due successi in gara-1 a Silverstone e in gara-2 in Ungheria. Un processo simile a quello di Max Verstappen, che dalla F3 europea è salito direttamente in F1, bruciando le tappe.

Ora per Kimi è il grande momento. Il pilota che tra i giovani ha vinto tutto ora è chiamato a dimostrare con i “grandi”. Potrà farlo in una stagione, quella 2025, nella quale la Mercedes non avrà ambizioni da titolo, cercando di raggiungere nei tempi il compagno di squadra Russell. Escluso l’errore di Monza, i test svolti a Imola a maggio hanno parlato di tempi molto promettenti, con stint costanti e oltre 100 giri percorsi a giornata. Prestazioni che hanno convinto Toto ad affidargli un volante per la prossima stagione, mentre l’austriaco sogna Verstappen alla fine della prossima stagione e “minaccia” così la stabilità di Russell, chiamato a un 2025 da protagonista per evitare il rischio di perdere il volante da ufficiale.

Quello che è certo è che, al contrario di Russell, Kimi potrà crescere tranquillo, tra gli impegni in pista e il (poco) tempo libero fuori, dove si è sempre concentrato tra la scuola, gli allenamenti, le uscite con gli amici e le pedalate in bici col papà Marco nelle campagne fuori Bologna. Lui che sin da piccolo ha avuto come idoli Ayrton Senna e Lewis Hamilton: il primo non ha potuto conoscerlo (ma l’omonima Fondazione lo sponsorizza), l’inglese è il suo predecessore ma lo ha già appoggiato a parole più volte in passato. Proprio nel weekend che doveva essere quello della festa per Lewis, acclamato dai tifosi di Maranello come prossimo ferrarista, in parte oscurato dall’ufficialità legata a un ragazzo che vuole stupire. Il terzo più giovane di sempre nella storia della Formula 1.