Politica

L’apertura del Pd a Matteo Renzi? Per Conte “il metodo dei vertici dem apre ferita con il M5s. Resuscitarlo sarebbe scelta incomprensibile”

“Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo e viene assecondato dai vertici del Pd sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle”. Giuseppe Conte fa il punto sulle aperture dem a Matteo Renzi commentando l’intervento di Goffredo Bettini su il Fatto quotidiano. Il leader del M5s ricorda che la comunità del Movimento “intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto”.

“Anche io sono convinto che resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti, sia una scelta che avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni”, sottolinea Conte. Per l’ex presidente del Consiglio sarebbe “una scelta peraltro incomprensibile per gli elettori, visto che Italia viva in questa legislatura ha votato quasi sistematicamente con il centrodestra e governa con le destre in molte amministrazioni territoriali. Ma – aggiunge – è una scelta inaccettabile anche se vogliamo che il progetto politico progressista sia costruito nel segno, per noi imprescindibile, dell’etica pubblica e della lotta all’affarismo. Lasciare questo spazio a Renzi, incoronarlo così platealmente come credibile rappresentante di un polo moderato, è un grande harakiri“, conclude Conte.

Non solo, il leader del Movimento 5 stelle incalza: “Se poi qualcuno pensa che Renzi possa facilitare un dialogo diretto con il Partito democratico statunitense e con il governo israeliano allora dico che, a maggior ragione, occorre un forte chiarimento sulla politica estera: per noi del Movimento 5 Stelle i governi italiani non si decidono a Washington“, afferma Conte. “La nostra alternativa non prevede nessuna subalternità rispetto anche a nostri consolidati alleati come gli Usa. La prospettiva multipolare e la ricerca incessante della pace come unica soluzione ai conflitti bellici saranno fattori discriminanti per un’intesa politica“, ribadisce il leader del M5s.

La replica del leader di Italia Viva non si è fatta attendere: “L’attenzione di Giuseppe Conte alle questioni di politica estera è meritevole di un approfondimento serio, trasparente e rigoroso. Per la nostra idea di centrosinistra il rapporto con gli americani non è in discussione“, ha detto Matteo Renzi. “Non facciamo scegliere i governi a Washington – ha aggiunto – ovviamente, e ancora più ovviamente non lasciamo che sia Mosca a decidere per noi. Quanto alla politica americana tra Trump e Harris noi non abbiamo dubbi: stiamo dalla parte dei democratici americani, di Kamala senza se e senza ma. Ci auguriamo che tutto il campolargo sia dalla parte dei progressisti contro i sovranisti”.