“Mi auguro che Meloni e Giorgetti non mettano la museruola, che è stata molto umiliante, alla maggioranza parlamentare, io non ho dimenticato che l’anno scorso a senatori e deputati della maggioranza non fu consentito presentare emendamenti, fu una prova generale di cosa intendono loro per ‘premierato’, cioè lo svuotamento del Parlamento”. Nel corso di un’intervista a ilFattoQuotidiano.it il presidente dei senatori del Partito democratico, Francesco Boccia, affronta il tema della prossima legge di Bilancio. “Mi pare di capire dalle dichiarazioni di queste ore che già c’è una minaccia ai gruppi parlamentari: questo è se vi pare”. Boccia mostra una tabella durante l’intervista. “Questa lista che cuba 18 miliardi sono le misure annuali che loro hanno approvato l’anno scorso, che avrebbero dovuto essere garantite da coperture strutturali e quindi almeno triennali, e che invece coprirono per un solo anno”. Boccia le elenca. Dal taglio del cuneo fiscale, alla misura Zes per il Mezzogiorno, la detassazione del walfare aziendale, canone Rai, azzeramento contributi previdenziali delle lavoratrici dipendenti con due figli ed altre. “Sono 18 miliardi e 100 milioni che, se non confermano, bisogna avvertire centinaia di migliaia di persone, se non milioni, che non avranno più queste risorse”. Boccia poi sottolinea come al valore di queste misure, diciotto miliardi di euro, “vanno aggiunti 12 miliardi frutto dell’accordo capestro fatto da Giorgetti, dunque se anche solo volessero confermare le misure dello scorso anno, servono 30 miliardi”. Misure garantisce Boccia che hanno dei “limiti e che noi contesteremo”. Dove reperire queste risorse? “Dalle entrare non arriva nulla perché fanno solo condoni fiscali e arriva meno di quello che prevedono e mi pare fin troppo evidente che non avendo nessuna intenzione di aumentare le rendite finanziarie; perché in un Paese serio una persona che ha 10 milioni di liquidità non può pagare meno tasse di un lavoratore che guadagna 50 mila euro all’anno; che l’unico modo di evitare il caos sul debito pubblico che intanto aumenta è tagliare la spesa sociale – e conclude – i tagli sono sicuri. La manovra Meloni sarà finanziata da pensionati e io temo da tagli da macelleria sociale”.