Stefano Patuanelli, nel corso di un’intervista a ilfattoquotidiano.it parla del processo in corso in casa 5 stelle, che si concluderà proprio con l’assemblea del Movimento, prevista per metà ottobre, e che è oggetto di un aspro confronto tra il garante e fondatore M5s, Beppe Grillo, e il presidente Giuseppe Conte, ma non solo. “L’elemento principale dell’assemblea costituente non può essere il cambio della regola dei due mandati”, dice Patuanelli. Eppure è proprio questo il tema più spinoso in discussione.

E su questo punto il senatore afferma: “Per me in Parlamento la regola deve restare. Credo sia giusto avere questo limite per non arrivare al vitalizio a vita del parlamentare che dopo 20 anni sta qua e gestisce potere e denaro in modo eccessivo”. Ma aggiunge un punto. “Penso invece che quando uno ha terminato la sua esperienza parlamentare può tornare sul territorio, dove si vota con le preferenze, e se ha lavorato bene ed è in grado di raccogliere consenso sul proprio territorio, non credo che questo possa essere un problema”.

Per il senatore ed ex ministro 5 Stelle “l’assemblea dovrà discutere se il limite dei due mandati è un vincolo positivo o negativo per il Movimento”. “Però, se la regola dei due mandati è una regola che vincola a vita il Movimento, allora perché la si è già cambiata? – si chiede Patuanelli – È già cambiata e la mia posizione credo sia totalmente compatibile con i principi fondanti del M5s”. “Io sarei per obbligare chi si candida in Parlamento ad aver fatto prima almeno un mandato in consiglio comunale perché lo ritengo molto utile per poi approcciare alle dinamiche romane”, conclude.

Articolo Precedente

Elezioni Liguria, Orlando: “La mia candidatura? È lì, non facciamola scadere come uno yogurt”

next