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Attacco a un checkpoint in Cisgiordania, uccisi tre poliziotti israeliani. Hamas chiede l’escalation: “Chiunque abbia un’arma la usi”

Continuano gli scontri in Cisgiordania dove mercoledì scorso Israele ha avviato un’ampia operazione militare, che si affianca a quella in corso a Gaza, con l’obiettivo dichiarato di sradicare Hamas. Il quotidiano Maariv riferisce che tre poliziotti israeliani sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco a un checkpoint vicino alla città di Tarqumiyah, nel sud […]

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Continuano gli scontri in Cisgiordania dove mercoledì scorso Israele ha avviato un’ampia operazione militare, che si affianca a quella in corso a Gaza, con l’obiettivo dichiarato di sradicare Hamas. Il quotidiano Maariv riferisce che tre poliziotti israeliani sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco a un checkpoint vicino alla città di Tarqumiyah, nel sud della West Bank. Un uomo e una donna, entrambi di 30 anni, sono morti sul colpo, mentre il terzo, 50 anni, è deceduto più tardi in ospedale. Secondo i media israeliani, i tre poliziotti sarebbero stati colpiti da un’auto con a bordo “terroristi palestinesi” poi fuggiti. A seguito della sparatoria, l’esercito e la polizia hanno iniziato la caccia all’uomo.

Hamas ha elogiato quella che definisce “l’eroica operazione di resistenza“, senza però rivendicarne la responsabilità. Hamas descrive l’attacco come una “risposta naturale” alla “guerra genocida” nella Striscia di Gaza e ai “crimini sionisti” in Cisgiordania, invita tutti i residenti della Cisgiordania a bloccare le strade utilizzate dai coloni israeliani e chiede a “chiunque abbia un’arma” di sparare usarla contro gli “occupanti“. Qualche giorno fa l’alto funzionario di Hamas Khaled Mashaal secondo diversi media arabi ha auspicato una ripresa degli attentati suicidi.