Tennis

Riecco il miglior Jannik Sinner, domina O’Connell e punge i rivali: “Agli Us Open tante sorprese, io sono ancora qua”

Un dominio assoluto, brutale, senza appello. Una differenza assolutamente annichilente. Il tutto con una straordinaria normalità. Jannik Sinner accede agli ottavi di finale dello Us Open con una prestazione che mancava da tanto tempo. Sia per continuità che per aggressività. A farne le spese è stato l’australiano Christopher O’Connell, vittima inerme di un severo 6-1 […]

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Un dominio assoluto, brutale, senza appello. Una differenza assolutamente annichilente. Il tutto con una straordinaria normalità. Jannik Sinner accede agli ottavi di finale dello Us Open con una prestazione che mancava da tanto tempo. Sia per continuità che per aggressività. A farne le spese è stato l’australiano Christopher O’Connell, vittima inerme di un severo 6-1 6-4 6-2 in meno di due ore di gioco. La prossima tappa del viaggio dell’azzurro verso il primo titolo a New York si chiamerà adesso Tommy Paul, vittorioso sul canadese Gabriel Diallo e contro cui i precedenti vedono Sinner in vantaggio per 2-1.

Difficile parlare di tennis davanti a una prova di forza di questo genere, perché non c’è molto da dire. L’altoatesino ha distrutto, soffocato il numero 87 del mondo fin dal primo punto. Questa volta non c’è stato spazio per partenze a rilento, passaggi a vuoto, errori gratuiti e andamenti altalenanti. Tutti gli ingranaggi sono girati alla perfezione, dando vita alla versione migliore del numero 1 del mondo. Come agli Australian Open, come nel Masters 1000 di Miami. Una nuova sessione di allenamento che conferma tutto quello che già si era notato nel match contro Alex Michelsen di secondo turno: il fisico sta bene, e anche le nubi per la vicenda Clostebol si stanno sempre più diradando nella sua testa. Lo si vede nel suo gioco, così come lo si legge nel suo viso. Il livello si sta alzando partita dopo partita.

Insomma, un Sinner apparso un uomo in missione, a cui non sfugge la situazione che si è venuta a creare nel tabellone di questo Us Open. Le eliminazioni sorprendenti di Carlos Alcaraz e Novak Djokovic hanno avuto ripercussioni notevoli, e non solo in termini di classifica (Sinner adesso ha circa 2000 punti di vantaggio sui più immediati rivali e tutto ancora da guadagnare). Nonostante la presenza di Daniil Medvedev e Alexander Zverev, è inutile negare che l’assenza improvvisa dello spagnolo e del serbo abbia incrementato ancora di più le chance dell’azzurro per la vittoria finale. Ancora più di prima, gli occhi sono puntati su di lui.

Il ruolo di favorito assoluto è un fardello insidioso, ma che può diventare anche una molla emotiva importante, soprattutto per chi ha la mentalità di Sinner. Uno che pochi mesi fa al Roland Garros affermava che “la pressione è un privilegio”. È anche per queste considerazioni che la vittoria su O’Connell non è solo una partita superata agevolmente come da previsioni, ma anche un messaggio per tutti gli avversari rimasti. Le sconfitte di Alcaraz e Nole non sono state un fattore distraente. Anzi, al contrario. Sono diventate uno stimolo ulteriore per rilanciarsi. Sempre senza perdere la lucidità del momento. “Abbiamo visto un torneo con tante sorprese, il che ci fa capire che il tennis è uno sport imprevedibile e che non c’è nulla di scontato. Io guardo a ciò che succede dalla mia parte della rete e sono contento di essere ancora qua. Ogni partita è difficile e vedremo quel che accadrà alla prossima” ha affermato Sinner nel post-gara. Consapevolezza e autorità.