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Liguria, Giuseppe Conte ufficializza: “Il M5s sostiene convintamente la candidatura di Andrea Orlando”. Schlein: “Passo significativo”

Giuseppe Conte rompe gli indugi e ufficializza: “Il Movimento 5 stelle sostiene convintamente la candidatura di Andrea Orlando per la guida della Regione Liguria“. Dopo aver lanciato l’ipotesi della candidatura del senatore Luca Pirondini (che Conte ringrazia per avere contribuito “al servizio della coalizione che ricercava il profilo su cui potesse esserci la maggiore condivisione possibile“), il leader del M5s si schiera con l’ex ministro dem: “Abbiamo la necessità di restituire ai cittadini liguri la possibilità di immaginare un futuro migliore, improntato alla trasparenza e all’etica pubblica. Un futuro, soprattutto, dove la politica regionale lavori per tutti i cittadini e non per pochi amici”, ha detto Giuseppe Conte.

L’ufficializzazione è stata accolta positivamente da Elly Schlein che, a margine della festa dell’Unità delle Marche, a Pesaro, ha detto di “essere felice” per le dichiarazioni del Movimento 5 stelle e ha parlato di “passo avanti significativo“. Senza rispondere specificatamente alle domande su Renzi, Schlein ha proseguito: “Continuiamo in queste ore il confronto anche con altre forze politiche che vorranno, speriamo, costruite una coalizione che sia competitiva e vincente per la Liguria, così come abbiamo fatto per l’Emilia Romagna attorno alla candidatura di Michele De Pascale e anche per l’Umbria con la candidatura di Stefania Proietti sindaca di Assisi”. “Siamo al lavoro in tutti i territori per costruire delle offerte convincenti per tutti i cittadini e le cittadine”, ha sottolineato la segretaria dem.

Ieri era stato lo stesso deputato dem Andrea Orlando a ricordare alla coalizione “che il tempo stringe”, invitando i partiti “a non giocare a Risiko con la Liguria”. Oggi invece lo stesso ex ministro ha accolto con grande soddisfazione l’endorsement dei pentastellati, ricordando però che ci sono ancora una serie di difficoltà e di questioni da risolvere: “L’appoggio del M5s è un fatto assolutamente importante e che non può essere sottovalutato” ha detto Orlando, prima di ricordare che “ci sono ancora nodi da sciogliere e questioni da affrontare. La coalizione sta lavorando in queste ore – ha aggiunto – e credo sia giusto attendere per poi tirare ciascuno di noi le somme, valutare se ci sono le condizioni per dare una risposta compiuta alla domanda rivolta“.

A meno di sessanta giorni dal voto – già fissato per il 27 e 28 ottobre (salvo un decreto del governo) – il campo largo pertanto prova a chiudere con il nome del candidato. “Dopo numerosi confronti sui temi comuni, la candidatura di Andrea Orlando è risultata essere l’opzione più condivisa nella coalizione. Lo ringrazio: sia io che l’intero M5s lo sosterremo convintamente e lealmente”, ha commentato il senatore M5s Luca Pirondini. Nessun riferimento, al momento, alla questione Matteo Renzi. L’apertura del Pd ha infatti animato il dibattito politico delle ultime settimane. “Noi non faremo alleanze con Renzi e il Pd ne è consapevole”, aveva commentato lo stesso Pirondini venerdì scorso.

E sabato pomeriggio era stato proprio il leader del Movimento 5 stelle a puntare il dito contro “il metodo dei vertici dem” sulle aperture al vertice di Italia viva. Atteggiamento che “sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle”, aveva avvertito Giuseppe Conte. “Resuscitare Renzi” sarebbe “una scelta incomprensibile per gli elettori” che rischia di trasformarsi in “un grande harakiri”. Un’opzione bocciata anche dal dem Goffredo Bettini. Sabato sera ospite a In onda su La7, la segretaria del Pd ha evitato di entrare nel merito della questione Renzi, non rispondendo alle domande sul ritorno del leader di Italia viva. Tentennamenti che hanno provocato anche le critiche da parte degli stessi elettori dem. Elly Schlein è costretta a parlare direttamente di Renzi quando le viene chiesto di commentare le parole di Pier Ferdinando Casini sull’incongruenza di Matteo Renzi che sostiene la giunta di Bucci di centrodestra a Genova ma vuole stare col centrosinistra alle elezioni regionali. “Non si può stare con i piedi in due scarpe, senz’altro…!”, ha commentato Schlein.