Si è concluso con un bagno di folla, alla discoteca Bolgia di Osio Sopra in provincia di Bergamo, il ventennale di Bergamo Sex, la storica manifestazione erotica nazionale. Migliaia di appassionati e appassionate dell’inclusivo e colorato mondo dell’intrattenimento per adulti, ha assistito agli spettacoli delle Star e alle premiazioni sul palco, nonché si è messo in fila per un selfie con i beniamini e gli ospiti presenti.
Vestite da pornostar, scarpe altissime con plateau, tanga e reggiseni fosforescenti, le poser (termine che indica chi finge di essere ciò che non è) hanno fatto a gara per farsi riprendere in zona Siffredi & Family. Sono le creator di OnlyFans: le ‘finte’ pornodive. Non fanno film ma conoscono molto bene gli effetti promozionali del favore di telecamera alla Bergamo Sex.
Se fra gli ospiti c’è Rocco, il pornodivo entrato nei programmi tv di prima serata, e pure con la Family al seguito (la moglie Rózsa, i figli Leonardo e Lorenzo con la fidanzata Lucrezia Lando) il gioco è fatto. Basta mettersi in bella posa di fianco allo stand e farsi fotografare dal pubblico in fila per il selfie di rito con il vip.
Ci siamo andati. E abbiamo scoperto che nei tre giorni di affondo nel regno del porno il contorno è fondamentale. Tra performance, novità del settore e area privé, incontri con oltre cinquanta artisti fra attuali personaggi delle luci rosse e storici interpreti del cinema internazionale per adulti, lo show è anche fra la gente.
Certo, ci sono i noti nomi femminili: Valentina Nappi, Martina Smeraldi, Vittoria Risi, Priscilla Salerno, Roberta Gemma, Michelle Ferrari e tante altre. Ma ci sono anche le ragazze della pole dance che si fanno fotografare sul cofano dell’auto adibita a set, le creator di OF e i Toy Boys, ragazzi che ballano in mutande sulla pedana al piano superiore e si possono chiamare in privato al costo di 80 euro.
Cosa fanno in privato? “Niente di sessuale”, rivela Mattia, 22 anni, ballerino di strip-tease con catena al petto e faccia pulita da liceale in vacanza. “Partecipare al Bergamo Sex è solo un’occasione di visibilità. Al massimo mi esibisco in un balletto dietro le tende. Guardare e non toccare. Ma nei locali dove lavoro di solito non è così: ci sono donne che mi schiaffeggiano e glielo lascio fare, e uomini che vogliono che mimi scene di sottomissione”.
Al piano di sotto lo show di Priscilla Salerno, pornostar campana, infuoca la platea dei lombardi. Non si possono, però, realizzare amplessi: al massimo mimare situazioni con vibratore. Ma il pubblico, prevalentemente maschile, è comunque in estasi. E quelli che girano con i palloncini gonfiabili a forma di pene gigante sdrammatizzano la mancanza di azione reale da set porno.
“Mi piace molto lo spettacolo dal vivo”, spiega Franco, 41 anni, di Varese. Ecco il motivo: “Sono un veterano della Fiera. Credo che vedere di persona una star sia ben altra cosa che guardarne un film. Oltretutto qui si possono anche fare foto e riprese. Si esce con dei ricordi personali”. Il suo amico Giulio, 35 anni, di Bergamo, conferma: “Sono un fruitore occasionale di porno, sono qui per la curiosità di vedere le star come sono realmente. Mi piace l’esibizionismo”.
Di fianco a loro, nella folla di maschi con qualche femmina sparsa qua e là, notiamo anche l’aspirante regista di porno. Ha una telecamera spaziale e filma tutto da vicino. Talmente vicino che immaginiamo che a casa si faccia un montaggio personale dei dettagli.
Ma in un angolo c’è anche il pensionato che tira fuori dalla borsina termica (la schiscetta rivisitata) il panino e la bibita. Forse 25 euro di investimento per entrare non gli permettono la salamella. Sbircia lo show e intanto mangia soddisfatto. Per un attimo ci sembra di essere catapultati ai raduni della Lega Nord a Pontida, nella folla ruspante di bergamaschi che urlano in coro il bossiano ‘Ce l’abbiamo duro!’, mangiando sudati gli arrosticini sotto il sole.
Ma questa è la fiera del porno, un evento trasversale che accomuna, inclusivo. Il progetto “Disability Hard”, per esempio, intende promuovere il diritto alla sessualità delle persone con disabilità, compresa la rappresentanza all’interno del settore “adult”. Fra il pubblico c’è, in effetti, una grande presenza di persone diversamente abili.
Infine, la parte più scenografica e conturbante: le esibizioni della scuola di bondage e Shibari, tecnica giapponese di legamenti del corpo per ‘liberare l’anima’. Nello spazio dedicato, fra canne di bambù e corde, in molti attendono di legare o farsi legare rimanendo appesi come prosciutti senza poter fare un minimo movimento.
Tre appassionati, un uomo di 52 anni, la sua donna e un amico di 25 (tutti con maschera) ci spiegano che si tratta di una tecnica molto raffinata: “Ci vuole tanta cura per apprenderla e tanta comunicazione fra i soggetti. Chi lega deve sapere come risolvere eventuali imprevisti, chi è legato deve imparare a fidarsi dell’altro ma anche a interrompere il gioco”. Rimanere appesi senza possibilità di muoversi, infatti, può scatenare emozioni e sensazioni fisiche impreviste.
La serata, goliardica e divertente, per noi finisce qui. Ce ne andiamo dopo aver visto Rocco, che nel suo stand promuoveva l’Academy di Budapest a prezzo speciale, recitare sulla colonna sonora di ‘Sei un mito’ la sua massima filosofica sul palco: “C’è chi lo prende e chi lo dà. L’importante è essere felici”.
Valentina Nappi, la pornostar filosofa, argomenterebbe sul senso della vita in modo più complesso e strutturato, citando Aristotele, Kant e Nietzsche. Ma era occupata in uno show e non ha sentito.
(Photo Credits: FRANCESCA RICCIARDI)