Mostra del Cinema di Venezia

“È un delirio, è stupido e ingiusto. In Europa discorsi d’odio, il no agli immigrati e il clima impazzito”: Pedro Almodovar infiamma il Festival di Venezia

Il regista presenta “The room next door”, in concorso, con Tilda Swinton e Julianne Moore

Pedro Almodovar ha infiammato la stampa durante la presentazione del film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, “The room next door” con Tilda Swinton e Julianne Moore, in uscita nelle sale in Spagna il 18 ottobre mentre in Italia arriverà il 5 dicembre. “Il mio film è la risposta a quelli che in […]

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Pedro Almodovar ha infiammato la stampa durante la presentazione del film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, “The room next door” con Tilda Swinton e Julianne Moore, in uscita nelle sale in Spagna il 18 ottobre mentre in Italia arriverà il 5 dicembre. “Il mio film è la risposta a quelli che in Spagna e in Europa vengono definiti discorsi d’odio. – ha detto – Tutti abbiamo grandi problemi con l’immigrazione, vorrei parlare dei bambini privi di aiuto che lottano per arrivare nei nostri confini e il governo manda la marina affinché impedisca loro di entrare. Questo è un delirio, è stupido e ingiusto. Anche la questione del cambiamento climatico non è per niente uno scherzo, dobbiamo fare molta attenzione“.

E ancora: “Il film parla di una donna agonizzante in un modo a sua volta agonizzante, ognuno di noi deve manifestarsi ed essere contrario a tutte queste manifestazioni d’odio. Il nostro pianeta è in pericolo, ma possiamo entrare in un pericolo molto più grande”. In questa pellicola si parla di una donna malata terminale e Almodovar precisa che “questo film è a favore dell’eutanasia, la cosa ammirevole del personaggio di Tilda è che lei decide di liberarsi dal cancro e di prendere la decisione che effettivamente prende, ma la cosa incredibile è che lei e la sua amica Martha devono comportarsi come se fossero delinquenti. Noi in Spagna abbiamo una legge sull’eutanasia, ma dovrebbe esistere ed essere regolamentata in tutto il mondo. Il medico dovrebbe aiutare il paziente”.

L’entusiasmo di Almodovar ha contagiato anche le due protagoniste. “C’è una forza vitale nei suoi film, il modo in cui ci rappresenta è così inusuale e commovente – ha sottolineato la Moore – La prima volta in cui sono entrata nell’appartamento di Pedro sono rimasta sbalordita, ho visto lì dentro tutti i suoi film. Ogni giorno ho imparato qualcosa di nuovo su come lui vede le cose, compresa l’amicizia femminile. Per me è stato emozionante. Mi sono sentita molto fortunata ad esser stata scelta”.

Infine la Swinton ha aggiunto di aver scoperto “il mondo di Pedro a Londra, era il volto di un movimento di cambiamento. Da allora ho adorato quello che ha fatto, non avrei mai pensato che nelle sue scelte avrebbe trovato qualcosa anche per me. Gli ho detto ‘per te imparo anche lo spagnolo e faccio anche scene mute’. È stato un grande privilegio, mi ha ispirato. Mi sento ancora come una studentessa quando ha visto il suo primo film”.