Politica

Ius scholae, Forza Italia annuncia un ddl: “Ma prima lo condivideremo con gli alleati”. Che irridono Tajani: “La sua è una cotta estiva”

Dopo un’estate passata a cavalcare il tema sui giornali e nei salotti tv, da Forza Italia si è deciso di scendere nel concreto: la proposta di legge sullo ius scholae arriverà. Secondo quanto riferito all’Ansa da “autorevoli fonti” del partito, il segretario e vicepremier Antonio Tajani ha dato mandato ai capigruppo alla Camera e al […]

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Dopo un’estate passata a cavalcare il tema sui giornali e nei salotti tv, da Forza Italia si è deciso di scendere nel concreto: la proposta di legge sullo ius scholae arriverà. Secondo quanto riferito all’Ansa da “autorevoli fonti” del partito, il segretario e vicepremier Antonio Tajani ha dato mandato ai capigruppo alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, di mettere a punto una “proposta organica” sulla riforma della cittadinanza, argomento tornato al centro del dibattito dopo le medaglie conquistate alle Olimpiadi di Parigi da atleti italiani di seconda generazione. Se non fosse ancora chiaro, però, i berlusconiani non hanno nessuna intenzione di mettere a rischio il governo per la loro nuova battaglia: il testo, infatti, verrà “condiviso con gli alleati” ancor prima di essere depositato in Parlamento, chiarisce il portavoce azzurro Raffaele Nevi. E poiché gli alleati, alias Fratelli d’Italia e Lega, finora hanno alzato muri a qualsiasi ipotesi di intervento sulla materia (arrivando addirittura a minacciare una crisi) ben difficilmente il progetto potrà andare in porto. A confermarlo indirettamente è lo stesso Nevi, dando una risposta evasiva a chi gli chiede se la proposta sarà presentata entro settembre: “L’obiettivo è farla bene, adesso la priorità è mandare avanti la manovra e i provvedimenti oggetto delle iniziative del governo”.

A quanto si apprende, il ddl vorrebbe rendere possibile la richiesta della cittadinanza italiana dopo un percorso di dieci anni di studio con profitto che attesti, tra le altre cose, la conoscenza della lingua e della storia del nostro Paese. Un criterio che si sostituirebbe a quello, previsto attualmente, dei 18 anni di età uniti alla residenza continuativa: in questo modo, sostengono da Forza Italia, verrebbe meno qualsiasi “automatismo” nella concessione, un’argomentazione su cui Tajani punta per convincere meloniani e leghisti. Che però, come da varie settimane a questa parte, continuano a manifestare la loro assoluta contrarietà: “Non è una priorità, non è un argomento che fino ad oggi è stato posto all’ordine del giorno, è un tema estivo”, ripete il capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti. L’aggettivo, un po’ irridente, è identico a quello usato da Nicola Molteni, sottosegretario leghista agli Interni: “Penso sia solo una cotta estiva”, dice, riferendosi all’improvvisa passione di Tajani per il tema. Il primo banco di prova, peraltro, potrebbe presentarsi a breve: Azione, il partito di Carlo Calenda, ha già annunciato la presentazione di un emendamento al ddl sicurezza (atteso a breve in Aula alla Camera) per introdurre lo ius scholae. La linea fatta trapelare dai forzisti, però, è quella di “non abboccare” alle iniziative di minoranza, rimandando la questione all’attesa “riforma organica”. La quale, è il sospetto di molti, non si vedrà mai.