Il congedo paritario come battaglia su cui compattare il nuovo campo largo, dai 5 stelle a Renzi. Dalla Festa dell’Unità di Ferrara, la segretaria Pd Elly Schlein prova a divincolarsi dalle polemiche che la inseguono ormai da settimane sull’entrata di Italia viva nella coalizione di centrosinistra: “Non abbiamo la pretesa di essere autosufficienti”, chiarisce. E, per giustificare la riapertura all’ex premier “figliol prodigo”, sposta il discorso sugli obiettivi pratici: “Il nostro obiettivo è costruire l’alternativa in un dialogo costante con chi pensa di voler buttar giù il prima possibile il governo più di destra della storia repubblicana. L’alternativa si costruisce sulle proposte concrete: nelle prossime settimane proporrò l’introduzione del congedo paritario di cinque mesi per i padri come per le madri“, annuncia. “Sono proposte che guardano al futuro ma che sono ben piantate nella nostra storia, soprattutto in Emilia-Romagna. Costruiremo l’alternativa passo passo, sui temi, sui valori, a partire dalla nostra Costituzione antifascista“, aggiunge.
Sempre nel tentativo di rendere accettabile al suo elettorato – che ha mostrato di non gradirla affatto – l’alleanza con i renziani, Schlein cita come modello l’alleanza progressista formata in vista delle prossime Regionali in Emilia-Romagna, che tiene insieme i 5 stelle, l’Alleanza Verdi e Sinistra e Italia viva: qui, dice, “il Pd ha dato un esempio, perché senza divisioni e spaccature ha individuato la candidatura migliore, quella di Michele de Pascale (attuale sindaco di Ravenna, ndr), che è un bravissimo amministratore e lo ha dimostrato nella pandemia, nell’alluvione, dicendo sempre la verità ai suoi cittadini. Non è vero”, dice, “che destra e sinistra sono uguali, la destra rimane convinta che il tuo successo lo costruisci sulla pelle di qualcun altro, noi su un’emancipazione collettiva che non lasci indietro nessuno. Possiamo garantire buon governo e innovazione sociale e ambientale a questa regione”.