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Confessa 307 abusi sessuali su minori, a processo ex educatore australiano che ha lavorato anche in Italia

Un uomo ha confessato più di 300 reati sessuali contro minori, tutti bambini che gli erano stati affidati in virtù del suo lavoro come educatore in alcuni centri di infanzia. Ashley Paul Griffith era uno dei pedofili più ricercati di sempre e ha rivelato di aver molestato 307 bambini dal 2007 al 2022. L’uomo è stato rintracciato grazie al controllo delle immagini e dei video presenti nel suo telefonino: lì gli investigatori hanno riconosciuto una specifica marca di lenzuola destinata ai centri per l’infanzia del Queensland, che ha permesso l’identificazione del colpevole e il suo arresto.

Secondo quanto riporta il The Guardian, molti dei reati sono stati perpetrati in Italia, a Pisa, ma anche a Sidney e Brisbane, in Australia. È proprio di fronte ai giudici australiani che il pedofilo ha confessato i fatti gravissimi. Durante l’udienza preliminare, tenutasi ieri (2 settembre) di fronte alla Corte distrettuale del Queensland, Griffith ha anche raccontato di aver filmato e fotografato le violenze. Le accuse a carico del pedofilo sono in credibili per gravità e numero: 90 episodi di comportamento illecito e indecente nei confronti bambini di età inferiore ai 12 anni, 28 capi di imputazione per stupro, 67 capi di imputazione per produzione di materiale di sfruttamento minorile.

Secondo i media australiani, la polizia federale del Paese ritiene di aver identificato tutte le vittime e di aver informato le famiglie. Sempre secondo i servizi di stampa, durante l’udienza – di fronte a 60 familiari di alcune delle vittime -, il pedofilo ha ripercorso i suoi crimini con tono piatto e pacato e alla domanda se avesse qualcosa da dire, ha detto di no scuotendo la testa. Una data per la condanna di Griffith deve ancora essere fissata, ma l’uomo comparirà di nuovo in tribunale il 9 settembre.

Su richiesta del pubblico ministero Stephanie Gallagher, il tribunale ha ordinato una perizia psichiatrica che entri nel rapporto pre-sentenza e il giudice Rafter ha spiegato che la sentenza potrebbe richiedere più di due giorni per essere scritta a causa dei molti capi di imputazione e dell’elevato numero di vittime coinvolte.

I media australiani hanno anche raccolto le testimonianze di alcuni dei familiari delle giovanissime vittime fuori dall’aula. Questi hanno parlato di un uomo “strano e dall’aspetto bizzarro”, altri hanno denunciato la presenza di una falla nel sistema: “pensiamo che ci sia qualcosa di rotto nel sistema. Come è possibile che qualcuno del genere possa farla franca per così tanto tempo?“. L’uomo, tra le altre cose, risultava perfettamente qualificato a ricoprire un ruolo che, in realtà, ha svolto perpetrando crimini gravissimi. La polizia federale australiana ha definito l’uomo “uno dei peggiori pedofili nella storia del paese”.