“Perché da 170 anni parliamo di mafia? Non dobbiamo dimenticare ciò che di positivo è stato fatto, né i sacrifici che sono stati fatti. Però da 170 parliamo di mafia, anche stasera. Allora c’è qualcosa che non funziona. Continuiamo a tagliare la malerba in superficie, quando in realtà dovremmo estirpare il male alla radice”. Così Don Ciotti intervenendo alla Festa dell’Unità a Reggio Emilia. “Falcone diceva che la lotta alla mafia è una lotta di legalità e civiltà. Civiltà cioè politiche sociali, culturali. Non basta tagliare la malerba in superficie, perché la malerba in superficie viene tagliata. Bisogna estirpare il male alla radice“, ha proseguito. Ciotti ha sottolineato poi che “le mafie stanno tornando forti, sparano di meno e fanno meno rumore, ma ci sono”. “Sono transnazionali, usano le nuove tecnologie. Hanno anche i mezzi e gli strumenti. Per loro l’intelligenza artificiale hanno imparato ad usarla ed è già diventata intelligenza criminale perché sanno come usarla. I boss si sono camuffati”, ha concluso.

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