“Sono due mesi che l’informazione e la politica sono inchiodate al dibattito su matteo renzi”. Così Nicola Fratoianni alla festa del Partito Democratico di Reggio Emilia, interrogato sull’allargamento del campo largo a Italia Viva fa un discorso molto chiaro: “La politica è una cosa seria, non è un’altalena, nemmeno una partita di calcio, soprattutto una partita per beneficienza. Aspetto con calma la conferenza stampa con cui Matteo Renzi annuncia l’uscita dalla giunta di Bucci a Genova o della giunta regionale di Bardi in Basilicata e di aver ripensato al nuovo rinascimento dell’Arabia Saudita, altrimenti la discussione non è seria. Non si tratta di veti, in un paese in cui molti milioni di italiani non votano più occorre restituire una speranza, occorre costruire una proposta che abbia credibilità, hanno smesso di votare quando quelli da cui si sentivano difesi hanno fatto cose che li danneggiavano. Se in nome della sinsitra togli tutele al lavoro e apri le porte alla sanità privata… poi la destra vera vince. Voglio una coalizione che dica che il salario deve essere giusto e dignitoso, che di fronte al lusso sfrenato difeso e sbandierato da Daniela Santanché è giusto chiedere qualcosa in più, voglio una coalizione che rimetta al centro la scuola come principale infrastruttura civile e culturale del paese. Tutto questo ha a che fare con i voti, molto più della somma aritmetica dei sondaggi. Più utile parlare di quale paese vogliamo, se vogliamo un paese in grado di cambiare passo, in grado di sconfiggere la destra non solo il giorno delle elezioni. Arrivato il momento di rendere chiare le differenze tra noi e la destra”.

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Il dialogo Renzi-Schlein è rivoluzionario: basta alimentare quest’inutile telenovela

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