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“Ho un tumore al cervello. Attribuivo i mal di testa allo stress, ma le cose iniziavano a non avere senso”: il tragico racconto di Adam Chapman

"La gente sembra pensare che, siccome ho subito un intervento chirurgico e ho fatto la chemioterapia devo stare bene", ha raccontato il 43enne

di F. Q.
“Ho un tumore al cervello. Attribuivo i mal di testa allo stress, ma le cose iniziavano a non avere senso”: il tragico racconto di Adam Chapman

Soffriva di mal di testa ricorrenti: è solo ‘stress da lavoro’, diceva, ho ancora un po’ di ‘influenza natalizia’, si raccontava. Poi, però, all’insorgere di alcuni sintomi preoccupanti è arrivata la tragica diagnosi: tumore al cervello incurabile.

È crollata anche la terra sotto i piedi ad Adam Chapman, 43 anni appassionato di fitness, sportivo, che ha partecipato anche a corse a ostacoli di 10 km. Tutto poteva immaginare tranne che la sua malattia fosse una di quelle parole mediche spesso impronunciabili: glioblastoma di grado elevato.

All’inizio, spiega Chapman, erano solo mal di testa, cominciati poco dopo il suo matrimonio nel 2022. Ma è stato quando ha iniziato ad avere difficoltà a stare in piedi e a comprendere semplici istruzioni che i familiari hanno optato per una visita approfondita in ospedale.

Poi, dalla diagnosi della malattia all’inizio delle cure c’è stata una lunga fase di accettazione e convivenza. I piani di trattamento tipici del glioblastoma prevedono interventi chirurgici, chemioterapia e radioterapia. Ma quando Chapman è entrato per la prima volta in sala operatoria, un ictus gli ha gravemente compromesso la memoria, la cognizione e la vista.

“Ho attribuito i mal di testa allo stress, alla stanchezza e agli ultimi strascichi dell’influenza natalizia. I miei pensieri erano confusi e le cose non sembravano avere senso – spiega Chapman al Daily Mail -. La gente sembra pensare che siccome ho subito un intervento chirurgico e ho fatto la chemioterapia devo stare bene. Non capiscono che il mio tumore continuerà a tornare per il resto della mia vita, ora limitata, e che tutto ciò che stiamo facendo con i trattamenti è ritardare il cancro per darmi il più tempo possibile”.

La rassegnazione, dunque, si fa spazio nel marasma dei sentimenti che si disperdono nella mente del 43enne, che, però, ammette l’importanza di chi gli sta affianco. “Senza il supporto inestimabile di amici e familiari, che stanno vivendo questo incubo con me, le cose sarebbero state ancora più difficili”.

Tuttavia, il tumore di cui soffre Chapman è di quelli incurabili e il tempo medio di sopravvivenza, secondo le stime raccolte dalla Brain Tumour Chariy, è compreso tra i 12 e i 18 mesi.

“È frustrante sapere che il governo non ha ancora investito il denaro promesso per la ricerca (circa 40 milioni, spiega il Daily Mail, ndr), e che solo l’1% della spesa nazionale per la ricerca sul cancro sia stato destinato al glioblastoma. È fondamentale sensibilizzare sull’argomento, è molto meno conosciuto rispetto ad altre forme”, conclude Chapman.

E all’appello del 43enne si unisce anche Hugh Adams, portavoce di Brain Tumour Research: “Quando 40 milioni di sterline sono stati messi a disposizione per la ricerca sui tumori cerebrali, non avremmo mai immaginato che non sarebbero stati utilizzati – spiega il portavoce -. Sei anni dopo solo il 25% di quei fondi è a disposizione dei medici, che sono gli unici ad avere il potere di sbloccare la situazione. Vogliamo che il governo lavori con Brain Tumour Research per sviluppare una roadmap per l’uso completo di questi fondi. I pazienti affetti da tumore cerebrale non hanno molto tempo e qualsiasi barriera al finanziamento della ricerca deve essere identificata e rimossa. Se non lo facciamo, le tristi statistiche di questa malattia devastante rimarranno invariate e, per tutti noi di Brain Tumour Research, ciò non è accettabile”, conclude Adams.

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